Sono accorsi in migliaia ieri mattina in Aula Paolo VI in Vaticano per l'udienza di Papa Francesco con l'Ospedale Pediatrico della Santa Sede. Un incontro emozionante e molto atteso dall'intera comunità del Bambino Gesù: medici, ricercatori, infermieri, ausiliari, studenti, personale tecnico e amministrativo, religiosi, cooperative, volontari, insegnanti, associazioni e ovviamente pazienti o ex pazienti con le loro famiglie. «Una comunità eccezionale di persone e di valori» ha detto la presidente Mariella Enoc aprendo l'incontro.
Il Santo Padre ha abbracciato le famiglie e i bambini presenti nelle prime file, ha ascoltato una serie di testimonianze. A Luca, lo studente che gli ha chiesto quale debba essere, oltre alla professionalità, il marchio di fabbrica di chi lavora al Bambino Gesù, il Papa ha risposto: «Sono i bambini il vostro marchio di fabbrica, sono loro il vostro migliore stipendio». «Attenti – ha aggiunto Bergoglio – al rischio della corruzione, che è il cancro peggiore per un ospedale», la tentazione di «trasformare una cosa bella in impresa», la malattia in una «industria».
Dino, ausiliario ‘camminatore' che accompagna i piccoli pazienti nei vari percorsi ospedalieri, ha testimoniato l'importanza del lavoro umile e concreto: «Ogni gesto – ha risposto Papa Francesco - è un seme piantato nella terra della vita, che germoglierà e darà i suoi frutti». È un contributo alla «Santità delle piccole cose».
Quindi Valentina, infermiera nel reparto di Pediatria generale Specialistica, che ha citato la sofferenza nei bambini. «Una domanda grande e difficile», ha riconosciuto Papa Francesco. «Io non ho una risposta e credo sia bene che questa domanda rimanga aperta. Bisogna soltanto guardare il crocifisso, lasciare che sia lui a darci la risposta. Io non voglio vendere ricette che non servono: questa è la realtà, il pianto, il dolore, come Gesù in croce. Accompagnare un bimbo che soffre è molto difficile: ci sono tenerezza, carezze, vicinanza e pianto. Per questo le infermiere, gli infermieri, sono tanto importanti in ospedale: perché sono vicini alle sofferenze. Le capiscono e sanno come gestirle poiché sono i più vicini al malato. Hanno il fiuto della malattia e per questo li ringrazio tanto».
Valentina ha chiesto al Papa un "medicamento" per chi ogni giorno vive a contatto con la sofferenza. «È una bella richiesta – ha commentato il Santo Padre - e direi che si può imparare dai bambini. Riscoprire ogni giorno il valore della gratitudine, saper dire grazie. Lo insegniamo ai bambini e poi non lo facciamo noi adulti». Riscoprire l'importanza del «dire grazie», semplicemente perché siamo davanti a una persona «è una medicina contro il raffreddarsi della speranza, che è una brutta malattia contagiosa». In questo modo «si alimenta la speranza, benzina della vita cristiana: senza non si può andare avanti e avvicinarsi ai bambini: è la medicina più sicura».
La presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, ha ricordato il prossimo traguardo dei 150 anni dalla fondazione dell'Ospedale, che in un secolo e mezzo di storia è diventato «uno dei più grandi, forse il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa. Tutto è diventato un'eccellenza. Non di gloria, però, ma di amore, perché qui le persone si dedicano completamente all'ospedale. Lo vivono, lo sentono».
La missione resta quella di combattere la malattia, intesa come «periferia dolorosa dell'esistenza»: soprattutto le malattie gravi, le malattie croniche, le malattie rare e ultra-rare: «Nessuno è più povero, forse, di chi non sa neanche il nome della malattia da cui è segnato. È per questo che tante energie sono investite nella ricerca scientifica, nella cura e nel sostegno alle famiglie».
Ecco allora perché «il nostro Ospedale non deve essere e non è né un centro di potere né un centro di profitto, ma un luogo di cura aperto a tutto il mondo», ha detto la presidente Enoc, che ha concluso confessando: «Sono fiera di questo Ospedale e di questa comunità di persone».
Nel finale, l'invito a Papa Francesco a tornare «qualche volta a trovarci, magari in una delle nostre sedi più periferiche».
Quì il video integrale dell'udienza del Bambino Gesù con Papa Francesco