La sindrome metabolica è una condizione clinica caratterizzata dalla copresenza (cluster) nello stesso soggetto di più alterazioni del metabolismo e dell'apparato cardiovascolare. Queste alterazioni, variamente combinate hanno il risultato finale di aumentare il rischio di Diabete di tipo 2 e di eventi ischemici cardiovascolari.
Se nell'adulto è ben nota nelle sue caratteristiche, in età pediatrica è spesso misconosciuta e la mancanza di criteri che consentano una diagnosi semplice rende difficile la reale stima del problema e l'intervento terapeutico più indicato. La sua frequenza è stimata intorno al 4% nella popolazione pediatrica generale, raggiungendo il 30% nei bambini con obesità.
Fattori genetici agiscono insieme ad uno stile di vita non corretto, determinando l'insorgenza delle alterazioni tipiche. Il bambino con eccesso di peso, alimentazione non adeguata ai fabbisogni e sedentarietà è a rischio di sviluppare questa sindrome.
È una condizione silenziosa: il bambino quasi mai presenta sintomi. Il pediatra, visitando il suo piccolo paziente nei controlli routinari, quando riscontra un aumento dell'adipe, in particolar modo a distribuzione tronculare (in regione addominale, toracica e dorsale), la sospetterà e ne cercherà i segni clinici (rilevazione della circonferenza della vita, misurazione della pressione arteriosa) e procederà a indagini di laboratorio e strumentali di semplice attuazione (glicemia e insulinemia, profilo lipidico, transaminasi, ecografia epatica).
Pur in assenza di una definizione univoca di Sindrome Metabolica in età pediatrica, mutuando i criteri diagnostici dalla medicina dell'adulto (International Diabetes Federation, 2005), possiamo considerare i seguenti fattori di rischio anche nel bambino (dai 10 anni di età):
- Obesità viscerale (circonferenza della vita >90°centile per età e sesso);
- Elevati livelli di trigliceridi (valori >95° centile per età e sesso);
- Bassi livelli di colesterolo HDL (valori <5° centile per età e sesso);
- Ipertensione arteriosa (intesa come valori pressori >90° centile per età, sesso e statura);
- Alterata tolleranza glucidica o diabete.
La presenza di obesità viscerale insieme ad almeno 2 fattori (trigliceridi elevati, bassi livelli di colesterolo, ipertensione arteriosa, alterata tolleranza glucidica) identifica il bambino con Sindrome Metabolica.
La riconosciuta esistenza della Sindrome metabolica in età pediatrica ha aperto la strada a numerosi studi che hanno ampliato le conoscenze e portato alla proposta di comprendere tra i criteri diagnostici anche la Steato-Epatite Non Alcolica (deposizione di grasso nel fegato, con infiammazione e fibrosi), le apnee ostruttive nel sonno, l'ovaio policistico nelle ragazze.
Il pediatra invierà il paziente con forte sospetto di Sindrome Metabolica al centro di riferimento per ulteriori esami (curva da carico orale con glucosio, monitoraggio della pressione delle 24 ore, test da sforzo cardiovascolare) e per impostare la terapia.
Il trattamento deve sempre prevedere l'adozione di un regime alimentare adeguato ai reali fabbisogni del bambino e che tenga conto delle alterazioni dei valori di laboratorio rilevati. Indispensabile è, inoltre, una buona attività motoria quotidiana. Laddove lo specialista (endocrinologo, epatologo, cardiologo, broncopneumologo) lo ritenga indicato, potrà essere prescritta una terapia specifica che agisca sul singolo fattore di rischio.
La prevenzione dell'obesità costituisce il cardine della prevenzione della Sindrome Metabolica. Aver cura che il proprio bambino segua un'alimentazione varia nella qualità degli alimenti e corretta nelle porzioni assunte, svolga un'attività motoria di almeno un'ora al giorno e mantenga un giusto peso è al momento la strategia migliore per prevenire l'insorgenza della Sindrome Metabolica.
Se le complicanze ischemiche sono evenienza rarissima in pediatria, l'insorgenza di Diabete di tipo 2 nella preadolescenza e nell'adolescenza è tutt'altro che rara. È dimostrato che essere affetti da Sindrome Metabolica in età pediatrica aumenta il rischio di esserlo anche da adulti, con ridotta aspettativa di vita.