Si somministra per via sottocutanea nella parte supero-esterna della coscia in caso di bambini con meno di 12 mesi di vita e nell'area superiore-esterna del braccio nei bambini di età maggiore di 12 mesi.
Nell'uscita di aprile di A scuola di salute, disponibile sull'edicola virtuale Issuu, gli specialisti propongono una guida completa alle malattie esantematiche:
Il calendario prevede la somministrazione di due dosi a tutti i nuovi nati. La prima dose si somministra a partire dai 12 mesi compiuti e comunque entro i 15 mesi d'età.
La seconda dose è prevista nel calendario italiano tra i 5 e i 6 anni, da eseguire contemporaneamente alla dose di richiamo di vaccino DTaP (difterite - tetano - pertosse acellulare).
Devono essere vaccinate inoltre tutte le persone non vaccinate e che non hanno avuto una o più delle tre malattie.
Nelle persone non vaccinate, che non hanno avuto la malattia e che sono venute a contatto con malati di morbillo, la vaccinazione entro 72 ore (3 giorni) è in grado di prevenire lo sviluppo della malattia. In caso di epidemia di morbillo il vaccino può essere somministrato a partire dai 6 mesi di vita.
Il vaccino è controindicato nelle persone con allergia grave a precedenti dosi dello stesso vaccino o a suoi costituenti (in genere, gelatina e neomicina). Le persone con gravi alterazioni congenite del sistema immunitario oppure che subiscono terapie immunosopressive, come nel caso dei tumori, non devono essere vaccinate.
Dato che questi pazienti possono sviluppare più frequentemente complicanze gravi per la malattia naturale, è importante che i contatti stretti come i componenti familiari siano vaccinati per evitare il contagio.
Le persone che assumono cortisonici ad alte dosi (queste ultime vanno valutate dal medico) possono essere vaccinate un mese dopo aver interrotto la terapia per non ridurre l'efficacia del vaccino. Allo stesso modo, chi ha praticato trasfusioni di sangue o terapie a base di immunoglobuline deve attendere almeno un mese prima di ricevere il vaccino la cui efficacia sarebbe ridotta.
Fanno eccezione le persone infette con HIV che possono essere vaccinate se non hanno i sintomi gravi dell'AIDS.
Le persone che presentano una malattia acuta in atto grave o moderata devono attendere il miglioramento clinico o la guarigione prima di ricevere il vaccino. Infine, il vaccino è controindicato in gravidanza. Le donne che programmano una gravidanza dovrebbero attendere un mese dopo la vaccinazione.
Oltre l'80% dei bambini che hanno ricevuto il vaccino morbillo-parotite-rosolia non ha alcun effetto collaterale. Le reazioni indesiderate più frequenti sono rossore e gonfiore nel punto in cui è stato inoculato il vaccino. Il 5-15% dei vaccinati può avere febbre superiore a 38.5°C. In alcuni casi possono manifestarsi lievi sintomi simili alla malattia prevenuta dal vaccino come esantema (macchie sulla cute) o gonfiore delle ghiandole salivari e linfonodali.
La febbre, se presente, si osserva in genere dai 5 ai 12 giorni dopo la vaccinazione e può durare qualche giorno. I virus vaccinali non si trasmettono da persona a persona come i virus naturali, quindi le persone vaccinate di recente, anche se dovessero manifestare i sintomi sopra descritti, non sono contagiose. È estremamente rara la comparsa di reazioni più gravi come convulsioni febbrili, piastrinopenia (1 su 30 mila dosi) o reazioni allergiche (1 su 1 milione).
Il vaccino non provoca invece encefalite e meningite e non provoca autismo, come ormai dimostrato da decenni di studi scientifici rigorosi.
La vaccinazione, se effettuata con due dosi, ha un'efficacia del 98-99%. L'immunità dura tutta la vita.
Poiché il vaccino è disponibile solo nella forma trivalente, cioè con i vaccini morbillo-rosolia-parotite insieme, con una sola vaccinazione si ottiene la protezione permanente contro le tre malattie.