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Setticemia e sepsi

Grave infezione causata dal passaggio di germi nel sangue. Richiede l'inizio immediato di un'opportuna terapia con antibiotici e farmaci di sostegno 

La sepsi è una condizione acuta dovuta a una risposta infiammatoria eccessiva dell’intero organismo nei confronti di un’infezione. Il meccanismo che porta alla sepsi risiede nelle complesse interazioni tra il microrganismo infettante e sistema immunitario dell'ospite, con il coinvolgimento dei meccanismi dell'infiammazione e della coagulazione del sangue.

Si parla di setticemia quando si rileva la presenza di un germe nel sangue. Di solito tali germi provengono da focolai infettivi localizzati in altre sedi dell'organismo.
La sepsi rappresenta una vera e propria emergenza medica

La sepsi è una delle principali cause di morbilità, mortalità nei bambini in tutto il mondo.

A livello mondiale, si stima che si verifichino 22 casi di sepsi infantile ogni 100.000 persone-anno e 2.202 casi di sepsi neonatale ogni 100.000 nati vivi. La setticemia e la sepsi possono avere esiti letali se non curate tempestivamente.

La causa delle sepsi va ricercata in prevalenza tra le infezioni da batteri e in minor misura da virus, funghi o protozoi e colpisce soprattutto i soggetti fragili.

I neonati manifestano infezioni gravi da Streptococco di gruppo B, Escherichia coli, Klebsiella, Stafilococco aureo, Listeria e da altri batteri, ma anche da Candida che è un fungo. 

Nel bambino più grandicello i germi più frequentemente in causa possono essere Pneumococco, Meningococco, Haemophylus influenzae (oggi meno frequente grazie alla vaccinazione universale con l'esavalente), Stafilococco aureo, ma anche Streptococchi e Stafilococchi resistenti alle penicilline.

Tutti i bambini possono sviluppare una sepsi, tuttavia alcune condizioni possono favorirne l'insorgenza:

  • Età del paziente, soprattutto per i neonati e i pazienti più piccoli;
  • Vaccinazioni non eseguite o eseguite in modo incompleto;
  • Presenza di malattie croniche (diabete o altre malattie metaboliche, fibrosi cistica, cardiopatie, malattie respiratorie, malattie renali, malattie genetiche, neurologiche, ecc.);
  • Bambini già ospedalizzati per altre infezioni, come appendicite o infezione delle vie urinarie;
  • Immunodepressione congenita e acquisita (infezione da HIV, tumori, deficit immunitari, basso numero di leucociti neutrofili nel sangue);
  • Malformazioni anatomiche congenite (con particolare attenzione a quelle delle vie urinarie);
  • Presenza di dispositivi come ad esempio un catetere venoso centrale o protesi valvolari.

Nei bambini la sepsi può essere difficile da identificare precocemente.

Possono essere presenti i seguenti segni e sintomi:

  • Alterazione della temperatura corporea (più frequentemente febbre ma talvolta anche ipotermia -temperatura corporea al di sotto dei 35°C-);
  • Condizioni generali compromesse, con confusione, sonnolenza o irritabilità;
  • Un aumento degli atti respiratori (tachipnea);
  • Aumento della frequenza con cui batte il cuore (tachicardia);
  • Nausea e vomito;
  • Aumento di dimensioni del fegato (epatomegalia) e della milza (splenomegalia);
  • Disidratazione;
  • Manifestazioni cutanee:
    • Ecchimosi, infiltrazioni di sangue nel tessuto sottocutaneo che appaiono inizialmente come macchie rosse o bluastre, in seguito il loro colore diventa giallo-verdastro;
    • Petecchie, emorragie cutanee puntiformi.

Non esiste un singolo test diagnostico per la sepsi, per cui la diagnosi si effettua con la combinazione di diversi esami di laboratorio associati alla valutazione clinica. 

Gli esami del sangue possono evidenziare:

  • Aumento dei globuli bianchi (leucocitosi);
  • Più raramente, riduzione dei globuli bianchi (leucopenia);
  • Aumento degli indici d'infezione (quali la proteina C reattiva e la procalcitonina);
  • Aumento dell’acido lattico.

Molta importanza rivestono gli esami colturali microbiologici su tutti i liquidi biologici: sangue, urine, liquido cefalorachidiano, feci, con lo scopo d'identificare il germe responsabile e identificare la migliore strategia per combatterlo. La raccolta dovrebbe essere fatta prima dell’inizio della terapia antibiotica. L'emocoltura, esame colturale del sangue, è il "gold standard" (esame di riferimento), se positivo per la diagnosi di setticemia.

Lo sviluppo in coltura del germe che ha determinato la sepsi è di estrema importanza ai fini terapeutici. Attualmente sono inoltre disponibili metodi diagnostici rapidi basati sull'identificazione del genoma (il DNA o l'RNA) del germe, con la possibilità di avere risultati precisi e in poche ore dall'invio del campione in laboratorio.

In base al sospetto diagnostico, sarà inoltre utile eseguire precocemente tutti gli "esami per immagine" (radiologici, ecografici ecc.) che potranno contribuire a identificare la fonte dell'infezione.

Il trattamento del paziente con sepsi richiede l'immediato ricovero in ospedale ed è basato sull'utilizzo di farmaci mirati a combattere l'infezione e di farmaci di supporto, in grado di migliorare le condizioni cliniche.

Ecco alcuni dei farmaci principali:

  • Antibiotici: la somministrazione degli antibiotici deve essere fatta per via endovenosa e deve essere iniziata il più presto possibile, entro un'ora dal momento in cui la sepsi è stata ipotizzata. La terapia iniziale raccomandata è basata sull'utilizzo di antibiotici ad ‘ampio spettro’, in grado di combattere tutti i probabili agenti patogeni. Nel caso in cui si identifichi il germe responsabile, si effettuerà l’antibiogramma e quindi si utilizzerà una terapia antibiotica mirata;
  • Fluidi: è raccomandata l'infusione per via endovenosa di soluzioni glucosaline per idratare e sostenere la pressione sanguigna del paziente
  • Derivati del sangue come immunoglobuline, globuli rossi e piastrine
  • Antipiretici per abbassare la temperatura corporea.

La prevenzione delle infezioni è fondamentale per limitare il rischio di sepsi.

È dunque importante sensibilizzare i genitori ad adottare misure che possano contribuire a ridurre il rischio delle infezioni, come l'abitudine a lavarsi frequentemente le mani e, soprattutto, le vaccinazioni.

Le vaccinazioni contro quei germi che possono dare infezioni ad alto rischio di sepsi come il Meningococco, lo Pneumococco e l'Emofilo sono un'arma importantissima per prevenire le sepsi.

La sepsi rimane a tutt'oggi una delle principali cause di morbilità e mortalità nel bambino. Grazie ai miglioramenti delle cure, la mortalità rispetto al passato si è notevolmente ridotta, attestandosi tra il 5% e il 20%, a seconda della gravità della malattia, dei fattori di rischio e della posizione geografica.


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  • A cura di: Laura Lancella
    Unità Operativa di Malattie Infettive
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 13  Settembre 2024 


 
 

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