Essere allergici non è una condizione di rischio per l'infezione da nuovo Coronavirus. Lo abbiamo sospettato fin dall'inizio, quando abbiamo letto che tra i ricoverati di Wuhan c'erano pochissimi allergici e nessun asmatico.
Ne siamo ora ancor più convinti dopo la recente scoperta che gli allergici hanno una ridotta espressione del recettore per il virus che quindi trova difficoltà ad attecchire nel loro organismo. Tuttavia, ecco una serie di suggerimenti che vogliamo qui condividere con voi.
- Se il bambino sta già facendo una terapia (cioè se assume farmaci da prendere sempre) mantenetela in ogni caso, cercando così di evitare starnuti, prurito, catarro nasale e congiuntivite;
- Tutti gli allergici hanno una terapia ‘al bisogno', cioè in caso di disturbi. Applicatela con generosità al primo sospetto di sintomi;
- Se è stato consigliato lavaggio nasale, evitate di utilizzarlo in questo periodo perché, in caso di rinite con infezione da COVID-19, è assai probabile che aumenti la diffusione del virus sia nell'organismo del bambino che nell'ambiente;
- Ricordatevi che i sintomi della rinite allergica si possono confondere con i primi sintomi della infezione da COVID-19: se nonostante le migliori cure la rinite peggiora, rivolgetevi al vostro medico;
- La febbre non fa parte dei sintomi della rinite allergica, si tratta di un altro motivo di allarme per l'infezione da COVID-19;
- Mentre le mascherine chirurgiche non offrono nessuna protezione dai pollini, le mascherine FFP2 potrebbero filtrare almeno in parte quelli più grossolani. Pertanto può essere una buona idea per chi è allergico alle graminacee scegliere le mascherine FFP2 durante l'imminente stagione di pollinazione.
- Se il bambino ha una terapia con gli spray, non sospendetela, curatevi che lo faccia sempre come prescritto, e che lo faccia bene;
- Evitate al bambino i fattori scatenanti dell'asma, tipo allergeni degli ambienti interni ed esterni e sostanze irritanti/inquinanti;
- Continuare a fumare nelle vicinanze del bambino asmatico non è una buona idea, il fumo è sempre dannoso ed è un irritante che facilmente scatena una crisi d'asma nel bambino che ne soffre;
- Assicuratevi di avere il piano d'azione per l'attacco di asma acuto (la ricetta per le medicine) e seguitelo scrupolosamente;
- Assicuratevi di avere abbastanza medicine in casa per mantenere la scorta;
- Fate ogni giorno col bambino un po' di ginnastica, magari con esercizi respiratori.
Per chi sta facendo l'immunoterapia specifica ovvero "un vaccino antiallergico"
- Non modificate la dose;
- Non interrompetelo salvo che ve l'abbia suggerito l'allergologo. In particolare nelle allergie potenzialmente pericolose per la vita, come l'allergia al veleno di imenotteri, la terapia deve essere regolarmente continuata;
- Per chi ha il vaccino per iniezione sottocute, la possibilità di aumentare gli intervalli tra le iniezioni nella fase di mantenimento può essere valutata caso per caso e può essere utile;
- Chi fa l'immunoterapia sublinguale, che può essere assunta a casa o in qualsiasi altro luogo, curi di procurarsi in anticipo le dosi necessarie;
- Se per qualsiasi motivo doveste restare senza vaccino, non disperate. L'effetto è comunque cumulativo e non viene perso da una sospensione di qualche settimana o di pochi mesi. Cercate però in questo caso di controllare bene i sintomi con le medicine;
- Se interrompe o modifica il trattamento, il vostro bimbo corre il rischio che il disturbo allergico, in particolare il controllo dell'asma, possa peggiorare, esponendolo a crisi con l'eventuale necessità di maggiori cure mediche o peggio di un ricovero in ospedale.
- Mantenete con grande cura il controllo dietetico dei vostri bambini, soprattutto se hanno avuto uno shock anafilattico;
- Se il vostro bambino ha sofferto di uno shock anafilattico vi è stato certamente prescritto un piano d'azione con la penna di adrenalina. Verificate di averla a disposizione, verificatene la scadenza e non dimenticate di conservarla correttamente;
- In caso di ingestione dell'alimento cui il vostro bambino è allergico, siate generosi nella interpretazione del piano d'azione che avete tra le mani: meglio un antistaminico in più, meglio una puntura di adrenalina in più che essere poi costretti a precipitarsi in Pronto Soccorso con il bambino in shock anafilattico;
- In questo momento non è opportuno iniziare una desensibilizzazione per alimenti. Se il percorso è già stato intrapreso, prima di aumentare la dose contattate il medico che vi sta seguendo;
- Se il bambino è affetto da esofagite eosinofila, continuate a seguire le terapie farmacologiche e la dieta concordata;
- Tutte le prove da carico orale già programmate, quelle che si fanno in Ospedale, andranno riprogrammate ad eccezione dei seguenti casi:
- Il vostro bambino ha avuto una reazione al latte e deve scegliere una formula alternativa perché ha bisogno di una risorsa alimentare fondamentale;
- C'è urgenza di reintrodurre in modo supervisionato e sicuro altri alimenti la cui mancanza può creare problemi nutrizionali, ad esempio il grano;
- Il bambino è allergico a farmaci e deve fare una terapia urgente con il farmaco sospetto, per cui deve essere testato un farmaco alternativo oppure, se il primo risulta unico e non sostituibile, si deve procedere con una desensibilizzazione.
- Qualora abbia in corso una terapia con spray intra-nasale continuo (inclusi quelli contenenti cortisonico) lo prosegua. Lo spray non sopprime il sistema immunitario; se non controllate l'allergia, il bimbo starnutirà di più rischiando di diffondere maggiormente il Coronavirus;
- Se ha asma, continui a fargli prendere i farmaci di fondo per il controllo dell'asma, anche quelli per via inalatoria e, se l'asma peggiora, segua le istruzioni indicate sul piano d'azione su come modificare la terapia e quando è necessario richiedere assistenza medica;
- Evitate di fare l'aerosol per quanto possibile, perché è probabile che aumenti la diffusione del virus sia nell'organismo del bambino che nell'ambiente.
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ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.
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