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Nuovo Coronavirus e autismo: come comportarsi

I consigli per aiutare questi bambini e ragazzi con difficoltà di comunicazione e vulnerabilità ai cambiamenti, durante la pandemia da COVID-19 

Negli ultimi anni la diffusione dell’infezione da Coronavirus (COVID-19) e le misure di isolamento sociale adottate per frenare il contagio hanno provocato un profondo cambiamento anche all'interno delle famiglie che hanno un bambino o ragazzo autistico.

La sospensione delle attività quotidiane e routinarie, durante la pandemia, sono state fonte di notevole disagio e destabilizzazione per questi ragazzi, amplificate dalla difficoltà di comunicare le proprie emozioni. Infatti, improvvisamente e senza poterne esattamente capire i motivi, questi bambini hanno assistito alla chiusura delle loro scuole e dei centri educativi e riabilitativi che abitualmente frequentavano.  

Successivamente, la graduale ripresa delle attività, con regole di distanziamento sociale e adozione di mascherine e altri dispositivi di sicurezza, che spesso hanno modificato setting e reso poco riconoscibili gli operatori, è stata fonte di ulteriore disagio, frequentemente associato a modifiche comportamentali caratterizzate da facile irritabilità, aumento dei comportamenti stereotipati e, in alcuni casi, di aggressività.

Modifiche dello stato emotivo con l’insorgenza anche di sintomi ansiosi e cambiamenti umorali sono stati frequentemente osservati e riportati all’attenzione dei clinici.

Allo stato attuale, la più frequente presentazione clinica paucisintomatica, ha permesso una completa ripresa delle attività quotidiane in assenza di restrizioni e di dispositivi di protezione individuale.

Tutto ciò ha determinato un ulteriore cambiamento sia per i ragazzi che per le loro famiglie, con la necessità di adottare nuove strategie di adattamento all’ambiente circostante e alle richieste sociali e quindi un nuovo impegno.

Infatti, con la ripresa delle attività precedentemente sospese è stato necessario riorganizzare insieme ai ragazzi le attività di vita quotidiana reinserendo nuovamente orari poco modulabili per lo svolgimento di alcune attività come la scuola, l’attività sportiva e  la terapia.

Tutto ciò può ancora compromettere la qualità di vita di questi giovani e rendere difficile la gestione soprattutto all'interno dei contesti familiari che continuano a dover affrontare cambiamenti spesso difficili da gestire e comprendere.

Bisogna sempre ricordare che i ragazzi autistici sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti delle proprie routine e con difficoltà riescono ad esprimere le proprie emozioni.

Bisogna quindi spiegare loro sempre cosa sta accadendo, cercando di anticipare gli eventi  e rassicurandoli, utilizzando un linguaggio semplice e concreto, anche rispetto alle possibili infezioni e ai sintomi attuali di una possibile infezione da SARS-CoV-2 che possa riguardare loro stessi, un familiare o un coetaneo, seppur in forma più frequentemente paucisintomatica.  

In molti casi, l’utilizzo di immagini può favorire la comprensione di ciò che accade, anche attraverso una serie di sequenze che rappresentino graficamente le attività da svolgere. L’utilizzo di agende visive può aiutarli a scandire il tempo e le attività che si susseguono e il mantenimento di ritmi fisiologici naturali (ritmo sonno veglia, orari di cena e pranzo) oltre alle abitudini di igiene e di cura personale.

Ricordiamoci che è necessario, nonostante la ripresa delle routine quotidiane,  garantire ai bambini e ragazzi tempi e spazi utili alla condivisione delle proprie emozioni oltre a  momenti di gioco libero e uno spazio tranquillo in cui riposare quando ne sentono il bisogno o sono eccessivamente iperstimolati.

Infine, seppur durante la pandemia e nelle prime fasi di ripresa delle attività l'uso di dispositivi digitali abbia permesso un contatto con gli operatori (es. educatori, psicologi, neuropsichiatri) volto a supportarli, oltre al mantenimento di una rete sociale, è necessario ricominciare a prediligere attività in presenza e limitare l’uso prolungato di televisione, tablet e smartphone.

Il contatto con gli operatori è sempre consigliato anche per il supporto ai genitori  che potranno così avere un aiuto continuo su come gestire le difficoltà di questi bambini e ragazzi oltre a osservare eventuali modifiche comportamentali ed emotive degne di approfondimento insieme a specialisti.

Sfoglia online lo speciale di 'A scuola di salute' dedicato al Nuovo Coronavirus:

 

ATTENZIONE
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  • A cura di: Silvia Guerrera
    Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 13  Agosto 2024 


 
 

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