La gastroenterite è un'infezione dello stomaco e dell'intestino. Può essere causata da virus, batteri o parassiti ed è caratterizzata da sintomi come vomito e diarrea. Le gastroenteriti sono tra le malattie infettive più comuni nei bambini.
Le gastroenteriti possono essere causate da:
- Virus come i Rotavirus, i Norovirus e gli Adenovirus;
- Batteri come Salmonella, Campylobacter jejuni, Escherichia coli e Vibrio cholerae;
- Parassiti come la Giardia lamblia e l'Entamoeba histolytica.
La trasmissione dell'infezione può avvenire:
- Per contatto diretto, con l'ingestione di alimenti e acqua contaminati;
- Per contatto indiretto, portando alla bocca le mani contaminate con i germi (via mani-bocca);
- Per contatto con superfici e oggetti contaminati o attraverso l'uso di utensili o stoviglie non puliti.
Gli agenti infettivi che più spesso causano gastroenterite sono i virus.
Meno frequenti le infezioni batteriche e ancor meno frequenti, nel nostro Paese, le forme causate da parassiti.
La diarrea e il vomito sono i principali sintomi della gastroenterite. Vomito e diarrea spesso compaiono insieme a:
- Febbre;
- Bruciori o crampi allo stomaco;
- Mal di testa;
- Diminuzione dell'appetito;
- Debolezza;
- Sonnolenza.
Nella gastroenterite virale, diarrea e vomito sono i sintomi più frequenti. I disturbi compaiono uno o due giorni dopo che il bambino si è infettato.
Il numero di evacuazioni giornaliere può raggiungere anche le 8-10 al giorno e le feci possono avere consistenza liquida o solo ridotta rispetto al consueto, nella maggior parte dei casi senza sangue visibile.
L'aspetto più preoccupante è il rischio di disidratazione, tanto maggiore quanto più piccolo di età è il bambino.
Il piccolo paziente può andare incontro a disidratazione in relazione al numero delle evacuazioni e alla quantità di feci emesse, agli episodi di vomito, alla difficoltà di somministrare sufficienti liquidi per via orale, sia per il vomito che per il malessere generale del bambino.
La diagnosi è basata sui sintomi e sulla segnalazione di altri casi in famiglia o a scuola.
Solo in caso di compromissione dello stato generale (il bambino sta visibilmente male), di febbre elevata, di sangue visibile nelle feci o di prolungamento dei sintomi oltre i 7-8 giorni si esegue un esame delle feci (detto coprocoltura) per individuare il germe che causa la gastroenterite.
Le coprocolture individueranno i batteri come Salmonella, Shigella, Campylobacter e i virus come Rotavirus, Adenovirus, Norovirus.
Si eseguirà l'esame parassitologico delle feci, in particolar modo se il bambino ha fatto recentemente un viaggio in un Paese a elevata incidenza di parassitosi intestinali.
Per le gastroenteriti virali, la terapia è quella di supporto: tutto quello che i genitori devono fare è fornire una soluzione reidratante orale e somministrare terapia antifebbrile in caso di febbre.
La somministrazione di probiotici (più noti come fermenti lattici) può essere utile per ristabilire la flora microbica intestinale.
Anche le gastroenteriti batteriche non richiedono quasi mai terapia antibiotica, che va prescritta solo in casi selezionati e dopo isolamento e caratterizzazione del batterio.
Le infezioni da parassiti devono invece essere trattate con terapia farmacologica specifica.
Nessun ruolo hanno invece, nella cura della gastroenterite, le 'diete in bianco' che possono anzi peggiorare l'inappetenza del bambino e rallentare la guarigione.
È spesso sufficiente un'alimentazione con cibi semplici (ma appetitosi) e poco zuccherati. Vanno anche evitate le medicine contro la diarrea che non hanno alcuna efficacia e che potrebbero anzi ritardare l'eliminazione del virus o del batterio responsabile.
Le forme di disidratazione lieve possono essere gestite in casa, proponendo con pazienza al bambino piccole quantità di soluzione reidratante orale (più gradevoli se somministrate fredde) a intervalli frequenti, iniziando con un cucchiaino alla volta.
La riduzione della quantità di urine emesse (pannolino 'asciutto o quasi asciutto', poca pipì emessa nel giro di parecchie ore), le labbra e la lingua asciutte, un bambino abbattuto, suggeriscono una disidratazione più importante e vanno sempre valutate dal medico che può riconoscere la necessità del ricovero ospedaliero per procedere a una rapida reidratazione per via endovenosa.
La prevenzione della gastroenterite si basa prevalentemente su misure igieniche.
È essenziale anzitutto evitare la diffusione dei germi in caso di gastroenterite infettiva:
- Evitare di mandare il bambino a scuola durante la malattia e per le 48 ore successive alla scomparsa dei sintomi;
- Disinfettare tutte le superfici che possono essere state contaminate, ad esempio pulire e disinfettare il coperchio e la seduta del water dopo un episodio di vomito o scarica di diarrea;
- Lavarsi le mani con acqua e sapone ancor più spesso del solito, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima di toccare il cibo;
- Lavare separatamente e con acqua calda i capi di abbigliamento e le lenzuola che possano essere stati contaminati.
Misure simili sono utili anche nella vita di tutti i giorni, per ridurre il rischio di contagio:
- Lavarsi spesso le mani con il sapone, soprattutto dopo aver usato il bagno e prima di toccare il cibo;
- Non condividere asciugamani, tovaglioli, posate o stoviglie con i familiari;
- Fare molta attenzione alla conservazione e alla preparazione del cibo;
- Evitare di mangiare uova non cotte o salse preparate con uova crude (come maionese, dolci come il Tiramisù e lo zabaione);
- Evitare di mangiare carne o usare salse, che siano rimaste a temperatura ambiente per più di 2 ore.
Il rischio di contrarre la gastroenterite da cibo o acqua contaminata è maggiore quando si viaggia in zone dove le condizioni di igiene sono scarse.
Alcuni accorgimenti sono molto utili per ridurre questo rischio:
- Bere acqua solo da bottiglie confezionate e sigillate, meglio se frizzante;
- Evitare i cubetti di ghiaccio nelle bevande poiché potrebbero essere stati preparati con acqua contaminata;
- Lavarsi i denti utilizzando acqua imbottigliata ed evitare di ingerire acqua mentre si fa la doccia;
- L'alta temperatura uccide i germi e, di conseguenza, i cibi ben cotti, serviti caldi, fumanti, possono essere considerati sicuri. Gli stessi alimenti, se lasciati raffreddare a temperatura ambiente, ad esempio in un buffet, possono contaminarsi;
- Vanno senz'altro evitati i cibi crudi come le carni o i pesci marinati, i piatti di verdura fresca o di frutti tagliati. Si possono considerare sicuri i frutti sbucciati in prima persona.
Da alcuni anni è inoltre disponibile per i bambini il vaccino per Rotavirus, che può ridurre il rischio di infezione e le possibili complicanze correlate.
La prognosi delle gastroenteriti è buona: la maggior parte delle forme, infatti, si risolve spontaneamente.
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