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Fibrosi Cistica: forme atipiche

Malattia genetica che presenta una sufficienza pancreatica e che spesso si diagnostica in età adolescenziale o adulta 

La Fibrosi Cistica (FC) è la più frequente malattia genetica della popolazione caucasica, determinata dalla presenza di mutazioni su entrambe le copie del gene CFTR. Si definisce atipica o lieve quella forma di Fibrosi Cistica (circa il 10% dei casi) che generalmente presenta una sufficienza pancreatica e che viene spesso diagnosticata tardivamente in età adolescenziale o addirittura in età adulta. I termini atipica o lieve riferiti alla malattia Fibrosi Cistica sono attualmente considerati obsoleti sostanzialmente per due ragioni.

La prima è di natura diagnostica: non è infatti possibile distinguere nettamente, come proposto in passato, le forme tipiche e atipche di malattia in base al risultato del test del sudore (>60 mmol/L e <60 mmol/L di cloro, rispettivamente); la seconda è di natura prognostica, in quanto è ormai dimostrato che il declino della funzione polmonare nelle forme atipiche è sovrapponibile a quello delle forme tipiche una volta che la malattia polmonare si renda manifesta.

La forma atipica di Fibrosi Cistica si verifica in presenza di alterazioni molecolari del gene CFTR che determinano una funzione parziale o residua del gene stesso (in presenza di 2 mutazioni di cui almeno una appartenente alle classi IV e V).

A differenza della forma tipica di malattia, nella Fibrosi Cistica atipica i pazienti solitamente non presentano problematiche di accrescimento grazie alla funzione conservata del pancreas (sufficienza pancreatica). I sintomi possono iniziare in età pediatrica ma la malattia può diventare clinicamente evidente soltanto dopo i 10 anni di età. Le forme atipiche di Fibrosi Cistica possono avere manifestazioni cliniche di più organi o di un solo organo, ad esempio:

  • Una malattia polmonare cronica ad inizio tardivo e lieve (che evolve progressivamente in quadri di bronchiectasie idiopatiche);
  • Una sinusite cronica con poliposi nasale recidivante;
  • Cirrosi biliare con ipertensione portale;
  • Una pancreatite cronica o ricorrente idiopatica;
  • L'assenza congenita bilaterale dei vasi deferenti; 
  • Disidratazione con alcalosi ipocloremica.

In presenza di una storia clinica sospetta la diagnosi deve essere confermata attraverso l'esecuzione del test del sudore che tuttavia nelle forme atipiche di Fibrosi Cistica può risultare non diagnostico (valori di cloro <60 mmmol/L). È spesso necessario lo studio completo del gene CFTR, inclusa la ricerca delle delezioni, per identificare la presenza di due mutazioni causali di malattia. Esistono casi in cui neanche la genetica risulta diagnostica e si deve ricorrere a studi funzionali del gene (studio dei potenziali nasali o delle correnti intestinali) per confermare la diagnosi.

Il protocollo di cura è lo stesso delle forme tipiche di malattia. Non essendo disponibile una terapia che permetta la guarigione dalla malattia, la cura si basa sulla prevenzione e sul riconoscimento e trattamento precoci delle complicanze, in particolare di quelle polmonari. Ciò si basa sull'esecuzione quotidiana di fisioterapia ed aerosolterapia per facilitare la disostruzione delle vie aeree, e sulla somministrazione di antibiotici (per via orale o aerosolica o endovenosa) per il trattamento delle riacutizzazioni respiratorie e per l'eradicazione o il controllo dell'infezione cronica da parte di alcuni germi specifici che colonizzano le vie aeree (ad esempio lo Pseudomonas aeruginosa).

È indispensabile la presa in carico dei pazienti presso centri di cura specializzati nel trattamento della Fibrosi Cistica grazie alla presenza di un'équipe multidisciplinare (medici, infermieri, fisioterapisti, dietista, psicologo, microbiologo, otorinolaringoiatra, radiologo) in grado di garantire un follow-up adeguato della malattia.

Le forme atipiche di Fibrosi Cistica hanno potenzialmente un'evoluzione più favorevole delle forme tipiche. Tuttavia, nonostante l'espressione clinica sia più lieve (esordio tardivo, sufficienza pancreatica), la prognosi è strettamente correlata al grado di progressione del danno polmonare e quindi alla capacità di prevenire le complicanze attraverso le terapie disponibili e i controlli regolari presso il centro curante.


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  • A cura di: Federico Alghisi
    Unità Operativa di Pneumologia e Fibrosi Cistica
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 04 ottobre 2023


 
 

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