L'HIV, o Virus dell'Immunodeficienza Umana, è il nome di un virus che aggredisce vari tipi di cellule del nostro organismo con particolare predilezione per alcune linee cellulari del sistema immunitario (linfociti CD4+) le quali hanno lo scopo di difendere l'organismo dalle infezioni.
Quando il virus penetra nell'organismo si sviluppano gli anticorpi contro l'HIV e la persona diventa sieropositiva. Essere sieropositivi significa pertanto essere entrati in contatto con il virus direttamente o, nel caso di neonati, figli di donne con Infezione da HIV, indirettamente.
Quando il paziente HIV sieropositivo, dopo un periodo variabile di anni, comincia a manifestare infezioni opportunistiche, cioè infezioni non comuni, o tumori, o problematiche neurologiche o neurocognitive, si verifica la condizione di Malattia Conclamata o AIDS. (Acquired Immune Deficiency Syndrome – Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita)
La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso le seguenti modalità in ordine di frequenza:
- Rapporti sessuali;
- Da mamma a figlio (durante la gravidanza, al momento del parto o attraverso l'allattamento al seno);
- Scambio di siringhe o trasfusioni con materiale ematico infetto.
Se si ritiene di essere venuti a contatto con il virus è opportuno effettuare esami specifici: ricerca anticorpi anti HIV, tuttavia la formazione di questi anticorpi specifici non è immediata, ma necessita di un tempo, periodo finestra, più o meno lungo; pertanto se un soggetto ritiene di essere entrato in contatto con il virus deve rivolgersi a specialisti dedicati ed effettuare, a seconda dei casi, sia test sierologici che test molecolari specifici (PCR per HIV).
La combinazione di questi esami consente pertanto una diagnosi tempestiva a cui seguirà un trattamento tempestivo. I centri specializzati all’erogazione del COUNSELLING (consulenza specifica) permettono alla persona di esporre la propria problematica con riservatezza ed è un servizio gratuito.
Tutti i neonati da donna HIV sieropositiva hanno nel sangue gli anticorpi anti HIV della madre che hanno attraversato la placenta, un processo fisiologico, che accade naturalmente. La donna HIV sieropositiva in gravidanza effettua trattamenti antivirali specifici grazie ai quali, i bambini non contraggono il virus e successivamente perdono gli anticorpi materni a 12 - 18 mesi di vita (bambini sieronegativizzati).
Attualmente sono disponibili in tutto il mondo gratuitamente, sia per adulti che per bambini HIV infetti molti farmaci Antivirali per bocca da usare in combinazione tutti i giorni. L'uso di queste terapie consente di abbattere la replicazione del virus, riducendone al minimo gli effetti nelle cellule e ristabilendo un sistema immunitario simile a quello di una persona in buona salute.
Inoltre anche grazie agli studi scientifici sui bambini oggi è noto che il trattamento precoce dell’infezione in fase acuta migliora la prognosi e la sopravvivenza, tanto da azzerare quasi completamente gli effetti negativi del virus nelle cellule.
È necessario pertanto un Follow up presso centri specializzati dove possano essere effettuati esami specifici e controlli (2-3 volte l’anno) adeguando le combinazioni farmaceutiche alla storia dei sintomi della persona.
La cura della persona con HIV ha permesso di raggiungere l’obiettivo primario che è quello del Congelamento del virus in una fase di inattività e non trasmissione del virus ad altri soggetti Undetectable = Untrasmittable U=U, cioè i pazienti con HIV con carica virale negativa che non trasmettono il virus. Oggi la donna con Infezione da HIV in terapia può partorire naturalmente un bambino sano. Grazie al trattamento oggi la malattia da HIV è curabile e cronica.
Il virus HIV ha una sopravvivenza limitata al di fuori dell'organismo umano. Le misure igieniche da seguire sono quelle universali necessarie ad evitare la trasmissione di tutte le altre infezioni (Epatite B, Epatite C, Cytomegalovirus, etc.).
Si consiglia quindi di:
- Usare guanti monouso ogni volta che ci si trova a contatto con sangue od altro materiale biologico in cui vi siano tracce di sangue;
- Usare per tutte le ferite disinfettante;
- Non usare lo stesso spazzolino da denti, lo stesso rasoio, lametta, aghi utilizzati in precedenza da soggetti con HIV infetti non in terapia;
- Utilizzare candeggina per pulire oggetti, pavimenti e altre superfici su cui sia caduto sangue o altro materiale biologico.
Numerosi studi hanno dimostrato che la trasmissione del virus non si verifica né partecipando a normali attività scolastiche o ricreative, né attraverso scambi affettivi quali baci, abbracci e carezze.
Il virus non si trasmette attraverso:
- Uso comune di bagni;
- Uso comune di posate, piatti o bicchieri;
- Uso comune di palestre o piscine;
- Convivenza scolastica;
- Altre situazioni di vita comune (giocare insieme etc);
- Punture di insetti;
- Morsi;
- Saliva, lacrime e sudore;
- Dormendo nello stesso letto;
- Il cambio del pannolino al bambino;
- Manifestazioni affettive.
"L'accertata infezione da HIV non può costituire motivo di discriminazione, in particolare per l'iscrizione alla scuola, per lo svolgimento di attività sportive, per l'accesso o il mantenimento di posti di lavoro" (Art. 5 L.135/90).
L’unica Prevenzione per la Diffusione del Virus HIV è conoscerne la presenza e trattarlo: eseguire il test e accertare una infezione significa salvare una vita umana dall’AIDS e prevenire la diffusione incontrollata del virus, dall’inglese Test and Treat.
Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.