L’osteomielite è una infezione microbica dell'osso e della relativa cavità midollare. Le infezioni delle ossa e delle articolazioni sono in costante aumento e rimangono una significativa causa di malattia nei bambini.
La diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato sono di primaria importanza per ridurre al minimo gli esiti, cioè le conseguenze negative e permanenti che questa malattia può comportare.
L'osteomielite può essere causata da un gran numero di batteri, il più comune è lo stafilococco aureo (Staphylococcus aureus). Altri batteri frequentemente causa di questa malattia sono lo Streptococcus pyogenes, l'Escherichia coli e la Kingella kingae.
La salmonella è invece responsabile delle osteomieliti nei soggetti con anemia falciforme.
I batteri possono penetrare nell'organismo e raggiungere l'osso in diversi modi:
- da traumi con fratture aperte che espongono all'esterno l'osso fratturato
- direttamente da ferite infette o penetranti
- indirettamente tramite il sangue da infezioni in altre parti del corpo, come nel caso di otiti o tonsilliti.
Possiamo distinguere diverse forme di osteomielite:
- acuta, quando la diagnosi avviene entro due settimane dall'inizio della infezione dell'osso
- subacuta, se la diagnosi viene posta tra 2 settimane e 3 mesi dall’iniziale infezione
- cronica, quando presenta una durata maggiore di 3 mesi.
L'infezione può avvenire attraverso il sistema circolatorio (la via ematogena è la più frequente), per contiguità, per esempio da una infezione della pelle o per contaminazione diretta (frattura esposta).
L'osteomielite può interessare qualsiasi osso, ma il femore, la tibia, l'omero e il calcagno sono le localizzazioni più frequenti.
La sintomatologia può essere variabile e comprendere:
- dolore dell'area sede dell'infezione
- febbre
- tumefazione dell'area infetta, con arrossamento della pelle che diventa anche calda
- limitazione funzionale dell'arto colpito dalla infezione che può manifestarsi sotto forma di zoppia.
Il medico diagnostica l'osteomielite sulla base della storia medica del bambino, della visita clinica e di alcuni accertamenti.
- Esami del sangue: emocromo con un aumento del numero di globuli bianchi e in particolare dei neutrofili, un aumento degli indici di flogosi quali la velocità di eritrosedimentazione (VES) e la quantità della proteina C reattiva detta PCR
- Colture del sangue (emocolture) e del pus: che permettono di scoprire il microrganismo che causa l'osteomielite nel 50-70% dei casi, utilizzando sia tecniche microbiologiche classiche che la ricerca del materiale genetico del batterio (con la polymerase chain reaction o PCR)
- Radiografia tradizionale: che deve sempre essere eseguita, anche se spesso negativa nei primi 10-15 giorni di malattia, ché permette di distinguere le fratture o i processi tumorali;
- Risonanza magnetica (RM): che è l'esame di scelta perché fornisce le immagini più dettagliate sia dell’osso che dei tessuti molli adiacenti
- Scintigrafia ossea: che è necessaria per valutare la presenza di lesioni multifocali e precisare la
La terapia antibiotica endovenosa deve essere iniziata il prima possibile. Nell'attesa degli esami colturali va iniziata una terapia su base empirica, che deve essere scelta in funzione dell'età del paziente, sito dell'infezione, spettro d'azione degli antibiotici, e in base ai microrganismi che causano più frequentemente osteomielite nella zona in cui vive il bambino.
Nelle osteomieliti non complicate, una terapia parenterale (per via endovenosa o intramuscolare) viene effettuata per 7-14 giorni, seguita dalla somministrazione orale per un totale di 4-6 settimane. I tempi per il passaggio dalla terapia parenterale a quella orale vengono decisi in base al decorso clinico e alla riduzione degli indici di flogosi.
La terapia dell'osteomielite acuta dovrebbe essere sempre individualizzata per ogni paziente e curata da un team di infettivologi, radiologi e ortopedici.
In presenza di raccolte ascessuali oppure nel caso di una mancata risposta alla terapia medica, occorre ricorrere all'intervento chirurgico.
Nel caso di comparsa di tumefazioni dolenti a carico degli arti, febbre, zoppia o limitazione dei movimenti, è sempre opportuno consultare il pediatra e nel caso di sospetta infezione rivolgersi a centri specializzati nella diagnosi e cura delle osteomieliti.
La probabilità che il bambino raggiunga una completa guarigione dipende dalla precocità della diagnosi, dalla scelta iniziale degli antibiotici e dall'intervallo di tempo tra la comparsa dei sintomi e l'inizio della terapia, oltre che dal tipo di germe, sito d'infezione e durata del trattamento.
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