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Dialisi

Un trattamento sostitutivo della funzione dei reni in caso di insufficienza renale. Può essere adattata alle esigenze del bambino 

La dialisi è un trattamento sostitutivo della funzione renale che viene eseguito quando i reni non sono più in grado di depurare l'organismo dai prodotti del metabolismo e perdono la capacità di eliminare l'acqua in eccesso.

La condizione per cui i reni non sono più in grado di svolgere le loro funzioni si chiama insufficienza renale. Questa condizione può verificarsi molto rapidamente ed essere reversibile o progredire nel tempo ed essere irreversibile.

Nel primo caso, si parla di insufficienza renale acuta: la dialisi potrà essere eseguita per un breve periodo di tempo fino a quando i reni non riprendono a funzionare.

Nel secondo caso, invece, si parla di insufficienza renale cronica (IRC) e il trattamento dialitico verrà proseguito fino al trapianto renale.

Esistono due tipi di dialisi:

  • L'emodialisi;
  • La dialisi peritoneale.

L'emodialisi è una tecnica di depurazione che utilizza una macchina in grado di far passare il sangue, spinto da una pompa, attraverso un filtro che allontana dal sangue ciò che normalmente viene eliminato con le urine. La macchina da emodialisi, è inoltre in grado di rimuove anche l'acqua in eccesso.

Esistono specifiche metodiche di emodialisi che consentono di personalizzare il trattamento e adattarlo alle caratteristiche e alle necessità del singolo paziente.

Per eseguire l'emodialisi è necessario un flusso di sangue che non può essere garantito da una normale vena: è quindi necessario creare artificialmente un accesso idoneo ai vasi sanguigni che si chiama fistola arterovenosa, oppure utilizzare un apposito catetere venoso centrale.

La fistola arterovenosa è un’anastomosi, ovvero un collegamento, creato chirurgicamente, tra una arteria ed una vena del braccio (in genere dell'avambraccio), che garantisce un flusso di sangue elevato, sufficiente ad eseguire un'emodialisi.

La necessità di dover confezionare una fistola arterovenosa per emodialisi deve essere considerata già nelle fasi precoci dell'IRC al fine di limitare la puntura delle vene delle braccia.

Pertanto, i prelievi di sangue nei bambini con IRC dovrebbero essere eseguiti, quando possibile, dalle vene delle mani per salvaguardare il patrimonio vascolare delle braccia. La fistola arterovenosa è da considerare l’accesso di scelta per eseguire emodialisi in quanto gravato da minori complicanze, soprattutto infettive.

Tuttavia, è necessario considerare che questo tipo di accesso richiede un tempo di “maturazione” prima di poter essere utilizzato che può variare dalle 4 alle 6 settimane. La pianificazione dell’allestimento della fistola è importante al fine di evitare il posizionamento in urgenza di un catetere venoso centrale per l’avvio del trattamento emodialitico.

Nel caso di dialisi in pazienti con insufficienza renale acuta (per i quali è ipotizzabile un recupero della funzione renale entro un periodo di breve tempo), o nei pazienti con insufficienza renale cronica per i quali non è possibile disporre di una fistola arterovenosa ben funzionante (pazienti piccoli, vasi delle braccia inadeguati), possono essere utilizzati cateteri venosi centrali, inseriti con tecnica chirurgica in grosse vene del collo o della coscia o inseriti per puntura diretta sotto guida ecografica.

Nei pazienti in terapia dialitica cronica, le sedute di emodialisi durano 3-4 ore e vengono effettuate 2-4 volte alla settimana (fino a 6 volte in particolari situazioni cliniche).

Durante le prime dialisi il bambino, può avvertire cefalea, nausea e malessere. In seguito, si abitua alla dialisi e può trascorrere l'intera sessione senza disturbi rilevanti (spesso legge, guarda la televisione o fa i compiti).

Nella Dialisi dell'Ospedale Bambino Gesù è previsto un programma scolastico che integra il corso di studio normalmente seguito dai bambini.

La dialisi peritoneale è una tecnica che richiede l'inserimento di un catetere nella cavità peritoneale del bambino (all'interno dell'addome).
Attraverso questo catetere viene introdotto un liquido contenente principalmente sali e glucosio, in composizione variabile a seconda delle necessità di depurazione.

Una volta nell'addome, il liquido di dialisi entra in contatto con la membrana peritoneale e progressivamente va in equilibrio con i liquidi dell'organismo, consentendo di eliminare le scorie accumulate ed i liquidi in eccesso. Nel corso della dialisi peritoneale, il liquido di dialisi viene sostituito più volte, ad intervalli regolari.

La dialisi peritoneale può essere realizzata manualmente o utilizzando un apparecchio automatizzato di dialisi peritoneale. Quella più utilizzata nel bambino è la dialisi automatizzata notturna, che viene eseguita di notte grazie ad una macchina, chiamata cycler, che fa entrare e uscire il liquido di dialisi dalla cavità peritoneale e che possiede allarmi in grado di segnalare problemi e malfunzionamenti.

L'uso di questa macchina viene insegnato ai genitori durante un corso di 2-3 settimane, realizzato in Ospedale, che consente di ottenere un’idoneità al trattamento domiciliare.

Nell'emodialisi, il trattamento si svolge in Ospedale. Una volta terminata la seduta dialitica, vengono rimossi gli aghi dalla fistola o chiuso il catetere venoso con dei tappini e il bambino/ragazzo torna a casa. Per facilitare la frequenza della scuola, in molti Centri l'emodialisi viene organizzata nel pomeriggio.

Qualora venga utilizzato un catetere venoso centrale per l'emodialisi bisogna fare molta attenzione ad evitare le infezioni e mantenere asciutta e pulita la zona di pelle (emergenza) da cui fuoriesce il catetere.

Nella dialisi peritoneale, il bambino esegue la dialisi a domicilio, viene collegato alla macchina ogni sera e scollegato al mattino, dopo aver dormito regolarmente. Il bambino viene condotto al Centro dialisi solo per i controlli periodici (in genere mensili).

Questo consente una maggiore costanza nella frequenza scolastica rispetto all'emodialisi. Tuttavia, richiede che i genitori vengano addestrati e si occupino direttamente della dialisi.

La presenza del catetere peritoneale a permanenza e la necessità delle manovre quotidiane, possono essere causa di infezioni (peritoniti) che richiedono costante sorveglianza e un trattamento precoce. La zona della pelle (emergenza) da cui fuoriesce il catetere peritoneale deve essere mantenuta asciutta e pulita.

Per i bambini più piccoli (di peso inferiore 10-15 kg), nei quali il confezionamento di un accesso vascolare può essere più difficoltoso, si preferisce in genere la dialisi peritoneale. Per gli altri bambini, la scelta deve tenere conto di diverse variabili.

Giocano un ruolo importante la distanza dal Centro dialisi, l'impatto sulla vita quotidiana, le controindicazioni ad effettuare una specifica modalità dialitica e l'eventuale difficoltà degli accessi vascolari. Anche la situazione familiare deve essere presa in considerazione.


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  • A cura di: Isabella Guzzo
    Unità Operativa di Dialisi Pediatrica e Clinica del Trapianto di Rene
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 16  Agosto 2024 


 
 

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