- Chi viaggia in alcuni Paesi del Mondo corre il rischio di contrarre malattie sconosciute in Italia
- Molte di queste malattie si prevengono con la vaccinazione
- Quando si programma un viaggio in un Paese esotico, è bene sapere se e quali vaccini sono necessarie
- Bisogna recarsi in un Centro per le Vaccinazioni Internazionali almeno 8 settimane prima della partenza
- È bene verificare di essere in regola con le vaccinazioni previste dal Calendario Nazionale Italiano
- Alcune vaccinazioni utili per chi viaggia sono: febbre gialla, febbre tifoide, colera, epatite A, encefalite giapponese, encefalite da zecche e rabbia
Chi viaggia in alcuni Paesi del mondo, in particolare chi si reca in zone rurali o in paesi in via di sviluppo, può correre il rischio di essere esposto a malattie che non sono presenti sul territorio italiano e che si possono prevenire con le vaccinazioni.
Quando si programma un viaggio, è consigliabile anticipatamente fare il punto sulle vaccinazioni con il proprio medico e con il proprio pediatra almeno 8 settimane prima della partenza, poiché, in alcuni casi, completare le vaccinazioni utili può richiedere tempo.
La maggior parte delle vaccinazioni per i viaggiatori può essere eseguita presso gli ambulatori vaccinali pubblici. Per alcune vaccinazioni come quella contro la febbre gialla il vaccino può essere somministrato solo in Centri autorizzati dal Ministero della Salute, che possono rilasciare una certificazione conforme allo standard dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
È bene verificare di essere in regola con le vaccinazioni previste nel calendario nazionale: tetano, difterite, pertosse, poliomelite, Hemophilus influenzae tipo b, pneumococco, meningococco, morbillo, parotite, rosolia, varicella.
Di queste malattie, alcune, come il tetano, la difterite e la poliomelite, il morbillo o la pertosse, possono essere ancora diffuse in alcuni Paesi del mondo, e possono quindi comportare gravi rischi per chi vi si reca.
Alcune malattie che si possono prevenire con le vaccinazioni sono costantemente presenti in alcuni Paesi. In altri casi alcune malattie possono comparire in alcune zone prima non colpite.
Per questo motivo è sempre opportuno un consulto con il pediatra o il medico che si occupa della vaccinazione per verificare i rischi attuali secondo la destinazione.
La febbre gialla è una malattia potenzialmente molto grave trasmessa da una zanzara diurna, presente principalmente nell'Africa sub-sahariana, nel Sud America e nei Caraibi.
I sintomi sono inizialmente simili a quelli di un'influenza, con febbre elevata, mal di testa, vomito, dolori e debolezza.
Nel 15% dei casi la malattia può progredire a uno stadio di maggiore gravità, con sanguinamenti diffusi e compromissione del fegato e dei reni.
Se si arriva a questo stadio della malattia, si rischia il decesso nella metà dei casi. Il vaccino è costituito da un virus vivo attenuato, è molto efficace e conferisce una protezione pressochè perenne. Per ottenere una protezione sufficiente deve essere somministrato almeno 10 giorni prima del viaggio.
Per molto tempo la vaccinazione era raccomandata ogni 10 anni. Attualmente, l’OMS raccomanda una sola dose, ritenuta sufficiente per una protezione a vita.
Per entrare in alcuni Paesi Sud Americani, Subsahariani e nella Guyana Francese la vaccinazione è obbligatoria.
La febbre tifoide è una malattia potenzialmente letale causata da un batterio, la Salmonella typhi.
Tale malattia può essere contratta tramite ingestione di acqua o cibo contaminati, o tramite contatto con persone infette. È diffusa in Africa, Asia e Sud America, in particolare in aree con scarso livello igienico e con scarsa igiene delle acque. La malattia si manifesta con febbre elevata, dolore addominale, cefalea, diarrea o stipsi.
La vaccinazione contro la febbre tifoide è disponibile in una formulazione intramuscolare polisaccaridica e in una formulazione orale. In entrambi i casi la vaccinazione deve essere eseguita due settimane prima del viaggio.
Per la formulazione intramuscolare, è attualmente disponibile: un vaccino polisaccaridico monovalente, che è raccomandato come dose singola, a partire dai 2 anni di età, in quanto al di sotto di questa fascia d'età l'efficacia è davvero molto scarsa. Garantisce una protezione che dura almeno 3 anni ed ha un'efficacia che varia dal 55% al 74%.
La formulazione orale è disponibile in capsule da assumere in tre dosi a giorni alterni. Si raccomanda di completare tutto il ciclo una settimana prima della possibile esposizione.
La formulazione orale è raccomandata dopo i 5 anni di età, ha un'efficacia più elevata e dura più a lungo rispetto alla formulazione intramuscolare. L'efficacia resta infatti tra il 67% e l'80% a distanza di sette anni dal vaccino.
Il colera è un'infezione potenzialmente fatale causata da un batterio che può essere acquisito tramite contatto con cibo o acqua contaminata. La terapia è spesso multisettoriale e, oltre alle cure e le vaccinazioni, coinvolge la gestione dell’acqua, la sanità pubblica, la pesca, l’agricoltura e l’educazione alla salute.
I sintomi consistono in diarrea acquosa, dolori addominali, malessere intenso. Il rischio principale è la disidratazione causata dalla diarrea abbondante. I paesi dove il batterio circola maggiormente sono l'Africa Subsahariana, l'Asia Meridionale, il Sudest Asiatico, il Medio-Oriente, l'America Centrale e i Caraibi.
La vaccinazione contro il colera è raccomandata se si viaggia in aree in cui il batterio è diffuso. È disponibile un vaccino orale a batterio inattivato, caratterizzato da un'elevata efficacia, e somministrabile sopra i 2 anni di età.
Per i bambini dai 2 ai 6 anni lo schema prevede tre dosi, mentre al di sopra dei 6 anni e negli adulti il ciclo consiste in due dosi. Le dosi vanno somministrate a intervalli di almeno una settimana ed è necessario completare il ciclo almeno 1 settimane prima del viaggio.
Se sono trascorse più di 6 settimane tra le dosi, è necessario ricominciare il ciclo.
Questo vaccino protegge anche da alcuni tipi di diarrea da Escherichia coli, tipici del viaggiatore.
L'epatite A è un'infezione del fegato causata da un virus che viene trasmesso tramite acqua o cibo e tramite contatto con persone infette.
Solitamente la malattia è caratterizzata da un decorso non grave, con febbre, malessere, nausea, ittero (colorito giallastro della cute).
A volte può invece avere un decorso grave, fulminante. Il virus circola in tutto il mondo, ma è più frequente nei seguenti Paesi: Africa Centrale e Subsahariana, Subcontinente Indiano, Paesi dell'Estremo Oriente e del Medioriente, America Centrale e America del Sud.
Il vaccino è costituito da virus inattivati, è potenziato da un sale di alluminio e può essere somministrato dopo il 12° mese di età. È consigliato un richiamo dopo 6 mesi dalla vaccinazione primaria. È un vaccino molto ben tollerato, raramente può dare reazioni lievi come dolore nella zona della puntura, cefalea, inappetenza e sensazione di debolezza.
La vaccinazione anti-meningococco (A, C, W135 e Y) viene suggerita soprattutto a coloro che hanno in programma di soggiornare per lunghi periodi in Paesi della cintura subsahariana, a stretto contatto con la popolazione locale, o in aree con epidemie in atto.
Inoltre l’Arabia Saudita richiede l’obbligo vaccinale a tutti i viaggiatori che si recano in pellegrinaggio a La Mecca. Questa vaccinazione è comunque già inclusa nel calendario vaccinale italiano per tutti i nuovi nati ma va richiamata in adolescenza.
L'encefalite giapponese è una grave malattia causata da un virus che viene trasmesso dalla puntura di una zanzara diffusa in zone rurali del Sudest Asiatico e delle isole del Pacifico, tuttavia tale malattia è piuttosto rara nei viaggiatori (si conta meno di un caso su 1 milione di viaggiatori ogni anno).
Solo una su 250 persone che contraggono il virus sviluppa l'encefalite, che è caratterizzata da febbre alta, convulsioni, rigidità nucale, stato confusionale, tremori o paralisi.
È disponibile un vaccino che può essere somministrato dopo i 2 mesi di età, raccomandato a tutti i viaggiatori che abbiano in programma un viaggio in un paese ad alto rischio se visiteranno un'area rurale, se viaggeranno durante la stagione delle piogge o se prenderanno parte ad attività, come ciclismo o campeggio, che potrebbero aumentare il rischio di malattia.
Per raggiungere un sufficiente livello di efficacia sono necessarie due dosi di vaccino (da somministrare a 28 giorni di distanza l'una dall'altra).
Si tratta di una rara infezione di natura virale trasmessa da puntura di zecca. È diffusa principalmente in alcune aree rurali in Europa Centrale, Settentrionale e Orientale. Altri tipi di encefaliti da zecche sono presenti in Russia e nelle zone forestali di Cina e Giappone.
I sintomi iniziali dell'encefalite da zecche sono simili a quelli di una sindrome influenzale. In alcuni casi, l'infezione può estendersi alle meningi o al tessuto cerebrale, causando una sintomatologia più grave, caratterizzata da alterazione dello stato mentale, convulsioni, sensibilità alla luce (fotofobia), paralisi.
L'encefalite da zecche può essere fatale nell'1% dei casi.
La vaccinazione contro l'encefalite da zecche è indicata in viaggiatori che prevedono di soggiornare in aree rurali nei paesi a rischio. Sono necessarie tre dosi del vaccino, per via intramuscolare, per raggiungere una protezione sufficiente.
La rabbia è una grave malattia virale trasmessa da animali infetti tramite morsi, graffi o contatto con la saliva. I sintomi caratteristici della malattia sono: febbre, fotofobia (sensibilità alla luce), contrazioni involontarie del diaframma e dei muscoli respiratori in seguito all'ingestione di liquidi (idrofobia) o all'esposizione a correnti d'aria (aerofobia).
È disponibile un vaccino efficace, costituito da virus della rabbia ucciso, raccomandato soprattutto a viaggiatori che viaggiano per più di un mese in una zona dove la rabbia è endemica, o che hanno in programma attività gravate da un potenziale rischio di acquisire la malattia (ad esempio, trekking nella giungla).
Il ciclo vaccinale, costituito da 3 dosi consecutive per via intramuscolare, andrebbe iniziato almeno un mese prima del viaggio. Il vaccino va inoltre ripetuto in tempi brevi subito dopo il morso di un animale potenzialmente infetto.
Durante la pandemia negli ultimi anni si sono susseguite raccomandazioni via via diverse secondo la frequenza di malattia nei vari Paesi con regole di accesso secondo lo stato vaccinale per COVID 19 e per gruppo di età.
Dato che queste raccomandazioni potrebbero variare nel tempo in modo repentino, è consigliabile sempre consultare il sito del Ministero della Salute per le raccomandazioni vigenti se si programma un viaggio.
Percorsi di Cura e Salute: Vaccinazioni
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