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Ulcera del Buruli

Malattia tropicale che colpisce la pelle e se non curata può provocare gravi cicatrici e disabilità 

L'ulcera del Buruli, causata dal Mycobacterium ulcerans, è una malattia cronica debilitante che colpisce la pelle e talvolta può interessare i tessuti più profondi, quali i muscoli e le ossa. L'ulcera del Buruli è stata segnalata in diversi Paesi dell’Africa Subequatoriale, nelle Americhe, in Asia e nel Pacifico occidentale. La maggior parte dei casi si verifica in regioni tropicali e subtropicali ad eccezione di Australia, Cina e Giappone.

Il Mycobacterium ulcerans appartiene alla stessa famiglia dei batteri che causano la tubercolosi e la lebbra, e la modalità di trasmissione all'uomo del M. ulcerans non è del tutto chiara, sebbene la malattia sia nota per essere collegata ad acqua contaminata.

Le aree colpite dall'ulcera del Buruli si trovano vicino ad acque stagnanti o semi-stagnanti e le epidemie sembrano essere correlate ai cambiamenti ambientali (deforestazione, agricoltura, impianti idraulici) che coinvolgono le acque superficiali. Le ulcere del Buruli sono state osservate più frequentemente in Africa durante la stagione delle piogge e l'esposizione può verificarsi anche in campi agricoli fangosi.

La penetrazione del M. ulcerans avviene probabilmente attraverso lesioni della cute. La diagnosi e il trattamento precoci sono fondamentali per ridurre al minimo la frequenza, i costi e per prevenire le disabilità a lungo termine della malattia.

L'ulcera del Buruli è una malattia ulcerosa della pelle. Spesso inizia con un nodulo indolore di diametro inferiore a 5 cm, di solito sulle braccia e sulle gambe (forma non ulcerativa). Questi noduli si trasformano poi in grandi ulcere con margini non ben definiti e una base giallo-biancastra (forma ulcerativa). L'ulcerazione tende a progredire lentamente e senza sintomi. Le ulcere possono arrivare a danneggiare in modo permanente i tessuti della pelle e quelli più profondi (compresi tendini, vasi sanguigni e ossa) causando gravi disabilità e gravi cicatrici.

La diagnosi di ulcera del Buruli viene effettuata sulla base di criteri clinici e di laboratorio, che necessitano di elevata specializzazione: 

  • Esame microscopico;
  • Coltura;
  • Esame istopatologico del tessuto;
  • Tecniche molecolari (Polimerase Chain Reaction - PCR). 

Alla base della cura vi è la terapia antibiotica da iniziare precocemente, che riduce sensibilmente il numero di recidive e favorisce la guarigione completa.

Il trattamento farmacologico può essere associato al trattamento chirurgico - pulizia della ferita con rimozione del tessuto necrotizzato - con ottimi risultati in termini di recupero dei tessuti colpiti.

La scelta della terapia varia in base alle risorse disponibili e allo stadio della malattia. Nei Paesi con poche risorse, i servizi di chirurgia e anestesia sono scarsi, quindi purtroppo poco utilizzati.

Non esiste un vaccino contro l'ulcera del Buruli. Limitare l'esposizione a fonti d'acqua contaminate può essere utile, sebbene possa essere difficile nelle aree in cui il batterio è diffuso e in cui le attività agricole richiedono uno stretto contatto con i corsi d'acqua.

È tuttavia necessaria una migliore comprensione dei meccanismi di trasmissione per mettere a punto metodi efficaci per la prevenzione dell'ulcera del Buruli.

L'ulcera del Buruli può andare incontro a guarigione spontanea in un terzo dei casi, ma i meccanismi che portano alla guarigione sono poco noti. Si tratta comunque di un processo piuttosto lento che richiede diversi mesi. Se il trattamento inizia in maniera precoce, una cura antibiotica (rifampicina e streptomicina o claritromicina) per otto settimane è efficace nell'80% dei casi. Altre terapie possono comprendere l'asportazione chirurgica dell'ulcera.

Se diagnosticata in ritardo le ulcere possono arrivare a danneggiare in modo permanente i tessuti cutanei e quelli più profondi (compresi tendini, vasi sanguigni e ossa) causando gravi disabilità e gravi cicatrici. Si possono, inoltre, verificare sovrainfezioni batteriche che, nei casi più gravi, possono arrivare a causare un'infezione delle ossa (osteomielite) e una disseminazione del battere nel sangue (sepsi). 


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  • A cura di: Guido Castelli Gattinara
    Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell'Adolescente
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Ultimo Aggiornamento: 05  Ottobre 2022 


 
 

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