In Italia si registrano ancora casi di tetano, per la maggior parte in persone con più di 65 anni.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il tetano non colpisce però solo gli anziani e, dato che l’infezione non si trasmette da persona a persona, non c'è immunità di gregge.
Il batterio Clostridium tetani vive infatti nell'intestino di alcuni animali e viene eliminato con le feci. Le sue spore possono sopravvivere nell'ambiente per anni, contaminando oggetti e terreni, e possono entrare nel corpo umano attraverso ferite.
Ci sono molte false informazioni sul tetano: una delle più comuni è che disinfettare bene la ferita sia sufficiente; in realtà, questi batteri sono molto resistenti e i normali disinfettanti non sono sempre efficaci. Il batterio responsabile del tetano (Clostridium tetani) e le sue spore si trovano facilmente nell’ambiente, in particolare nella terra e su alcune superfici come i metalli arruginiti.
Il batterio produce una tossina che genera la malattia caratterizzata da crampi muscolari molto dolorosi. Si tratta di una malattia molto grave e, se i muscoli della respirazione sono interessati, cosa che capita nel 25% circa dei casi, è difficile evitare la morte anche con un trattamento in un reparto di cure intensive.
Il vaccino contro il tetano contiene la tossina del tetano inattivata (sottoposta a purificazione e ultrafiltrazione) incapace cioè di esercitare il proprio effetto nocivo ma in grado di stimolare la risposta immunitaria contro di essa.
L’immunizzazione con anatossina tetanica è molto efficace nel prevenire l'infezione ed è la sola misura di prevenzione efficace contro il tetano che abbiamo a disposizione.
Il vaccino viene somministrato con un'iniezione intramuscolare, ed è generalmente combinato con il vaccino contro la difterite e il vaccino acellulare contro la pertosse (DTaP fino ai 6 anni e dTap a partire dai 7 anni), ed è contenuto nel vaccino quadrivalente (vaccino contro tetano, difterite, pertosse e poliomielite) e nel vaccino esavalente (contro tetano, difterite, pertosse e poliomielite, epatite B ed Haemophilus influenzae di tipo B).
In Italia la vaccinazione contro il tetano è offerta a tutti i nuovi nati dal compimento del 3° mese e prevede la somministrazione di 3 dosi di vaccino associato ai vaccini contro difterite, poliomielite, epatite B, pertosse ed Haemophilus influenzae di tipo B (vaccino esavalente) nel primo anno di vita. Una dose di richiamo è effettuata a 5-6 anni insieme con i vaccini contro la difterite, la pertosse e la poliomielite (vaccino quadrivalente), e un’altra dose in adolescenza (12-13 anni).
Poiché la protezione diminuisce nel tempo, a partire da 15 anni di età sono raccomandati richiami ogni 10 anni. Il richiamo contro il tetano è generalmente somministrato insieme con il vaccino contro la difterite e al vaccino contro la pertosse (dTap si somministra dopo il compimento dei 7 anni, le componenti della difterite e della pertosse sono presenti in quantità ridotta).
Per gli adulti che non sono vaccinati è previsto un ciclo di 3 dosi. Le prime 2 dosi devono essere somministrate a distanza di almeno 4 settimane l'una dall'altra, e la terza dose 6-12 mesi dopo la seconda.
Successivamente sono raccomandati richiami ogni 10 anni, preferibilmente in associazione con il vaccino contro la difterite e la pertosse (dTap). Con il vaccino dTap vengono vaccinate anche le donne in gravidanza, per proteggere il neonato dalla pertosse prima di poter ricevere la prima dose di vaccino. La vaccinazione è fortemente raccomandata anche per gli sportivi e alcune categorie professionali.
Vaccinazioni di richiamo in occasione di ferite cosiddette "contaminate" (avvenute a contatto con il suolo, di una certa gravità, oppure dovute a oggetti appuntiti entrati in profondità) possono essere necessarie in caso di ridotta protezione contro il tetano (molti anni dall’ultima vaccinazione).
In questi casi può essere necessario somministrare, oltre alla vaccinazione, anche una dose di immunoglobuline contro il tetano. I comportamenti da adottare sono i seguenti:
Dopo il completamento del ciclo vaccinale, il vaccino è altamente efficace (quasi 100%) nel prevenire l'infezione. La protezione diminuisce con il passare del tempo per cui è necessario eseguire i richiami ogni dieci anni.
Dopo il completamento del ciclo vaccinale, il vaccino è altamente efficace (quasi 100%) nel prevenire l'infezione. La protezione diminuisce con il passare del tempo per cui è necessario eseguire i richiami ogni dieci anni.
L'unica controindicazione alla vaccinazione è una reazione allergica grave a una precedente dose o ai componenti e eccipienti del vaccino.
Le reazioni avverse che si manifestano più frequentemente sono generalmente lievi e comprendono la comparsa di gonfiore e rossore nel punto dove viene effettuata l'iniezione, che scompaiono entro due o tre giorni nel 25% dei casi.
Più raramente (circa nel 3% dei casi) si possono verificare reazioni locali più estese e dolorose (tipo-Arthus) che si manifestano a cominciare da 2-8 ore dopo l'iniezione e sono riportate generalmente negli adulti che hanno ricevuto frequenti richiami.
Raramente compaiono reazioni generali come febbre e malessere generale. Una reazione allergica grave da vaccino è molto rara.
Percorsi di Cura e Salute: Vaccinazioni
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