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Sindrome di Pitt Hopkins

Rara malattia ereditaria di origine genetica. si manifesta con disturbi respiratori, ritardo psicomotorio e specifiche caratteristiche del viso  

La sindrome di Pitt-Hopkins (PTHS) è una malattia genetica molto rara (solo 50 casi) che interessa in egual misura maschi e femmine, caratterizzata da disabilità cognitiva, disturbi di tipo respiratorio durante i periodi di veglia (iperventilazione/apnee), epilessia, problemi gastrointestinali (reflusso gastroesofageo/stipsi), assenza del linguaggio (molto frequente) e specifiche caratteristiche del viso.  

La sindrome di Pitt-Hopkins è causata dalla mancata funzione del gene TCF4 localizzato sul cromosoma 18, provocata da mutazioni puntiformi (cioè alterazioni di una base o poche basi del suo codice) o vere e proprie delezioni di una delle due copie del gene. La malattia è quindi ereditata con modalità autosomica dominante, vale a dire un genitore affetto dalla stessa sindrome ha una probabilità del 50% di trasmettere il gene mutato a ogni gravidanza.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il bambino con sindrome di Pitt-Hopkins è il primo paziente affetto della famiglia. Si dice in gergo tecnico che la mutazione è de novo. Le mutazioni de novo si verificano nell'ovocellula o nello spermatozoo o nelle primissime fasi dello sviluppo dell'embrione. Questo significa che per una coppia che ha avuto un figlio affetto da una mutazione de novo, il rischio di avere un secondo figlio affetto è molto basso. 
La proteina codificata dal gene TCF4 è fondamentale nelle prime fasi dello sviluppo cerebrale; e per un adeguato sviluppo è necessario che entrambi i geni producano la proteina. Se uno solo dei due geni non è in grado di produrre la proteina, ne consegue uno sviluppo cerebrale alterato in termini di funzione e talvolta di anatomia.

Le persone con sindrome di Pitt-Hopkins hanno specifiche caratteristiche del viso. Molti bambini hanno una circonferenza cranica ridotta, la radice del naso larga con punta arrotondata, la bocca larga con labbra carnose e quello superiore con una forma ad arco. Le orecchie sono prominenti e con elice (margine del padiglione dell'orecchio) grosso.
La maggior parte dei bambini crescono lentamente e raggiungono una statura più bassa rispetto a quella di genitori. 
Nel primo anno di vita, presentano un tono muscolare ridotto e questo comporta spesso anche difficoltà nella suzione e quindi nell’alimentazione. Il ridotto tono muscolare e la difficoltà di coordinazione degli arti (atassia) causano un ritardo nell'acquisizione delle tappe motorie come la posizione seduta e la deambulazione autonoma. 
Quasi la totalità dei pazienti presenta una disabilità cognitiva di grado moderato grave. Molto spesso il linguaggio espressivo verbale è assente. Le difficoltà respiratorie sono una caratteristica piuttosto specifica della sindrome: alcuni pazienti in genere tra i 5-10 anni, ma a volte molto prima o molto dopo, presentano episodi di cosiddetta iperpnea, cioè degli episodi della durata di pochi minuti in cui i bambini respirano molto frequentemente, seguiti da episodi di apnea. Gli episodi di iperpnea e apnea possono verificarsi sia in modo consecutivo che separatamente. Gli episodi di iperpnea spesso causano aerofagia, cioè la presenza di distensione della pancia a causa dell'aria ingerita. Molti bambini soffrono anche di stitichezza.
Alcuni bambini presentano problemi di tipo visivo, come miopia e strabismo, per cui alla diagnosi è importante effettuare una attenta valutazione oculistica.
Circa il 40-60% dei pazienti presenta epilessia.

I bambini con sindrome di Pitt-Hopkins hanno in genere un carattere affettuoso e allegro, talvolta scoppiano in inspiegabili risate, caratteristica presente anche nei bambini affetti da sindrome di Angelman, una patologia che spesso entra in diagnosi differenziale con la sindrome di Pitt-Hopkins. 

Le caratteristiche del volto consentono spesso di formulare l'ipotesi diagnostica su base clinica, che serve a predisporre il corretto test diagnostico genetico. Si ritiene che la sindrome sia spesso sottodiagnosticata.

Al momento non è disponibile un trattamento specifico, tuttavia è opportuna una rapida presa in carico dal punto di vista riabilitativo per migliorare sia le competenze motorie sia quelle cognitive. Anche se nella maggior parte dei casi il linguaggio verbale non si sviluppa, è importante sostenere i bambini con riabilitazione specifica tramite forme di comunicazione alternativa/aumentativa.

L'Associazione Italiana Sindrome di Pitt Hopkins - Insieme di più ONLUS è un'associazione di familiari operante in Italia da cui le famiglie dei bambini affetti possono ricevere informazioni e supporto anche grazie al contatto con i centri di riferimento clinico presenti a livello nazionale.


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  • A cura di: Marina Macchiaiolo
    Unità Operativa di Malattie Rare e Genetica Medica
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 08  Agosto 2022 


 
 

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