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Sindrome di Down: obesità nei bambini

Anche se attivi come i propri coetanei, i bambini con sindrome di Down sono a rischio di obesità. Uno stile di vita adeguato è quindi fondamentale 

L'obesità può essere definita come un eccesso di tessuto adiposo in grado di provocare un aumento significativo di rischi per la salute (malattie cardiovascolari, pressione alta, diabete, ipercolesterolemia).

Gli studi evidenziano un metabolismo basale – che significa dispendio energetico dell'organismo a riposo - più basso nella sindrome di Down rispetto alla popolazione generale. Questo vuol dire che i bambini con sindrome di Down, anche se sono attivi come i coetanei che non hanno sindrome di Down, consumano meno calorie.

Il metodo più semplice per determinare l'eccesso di peso è il rapporto peso/statura chiamato Indice di Massa Corporea o, più frequentemente, Body Mass Index  (BMI = peso in Kg/statura in metri elevata al quadrato):

  • BMI superiore a 25 definisce un soggetto sovrappeso;
  • BMI superiore a 30 definisce un soggetto obeso.

In età pediatrica l'obesità è anche definita come un BMI uguale o maggiore al 95º percentile.

Come nell'età adulta, l'obesità nei bambini e negli adolescenti può essere determinata da molteplici fattori: si ritiene che la cattiva alimentazione e la scarsa attività fisica siano le cause principali.

Il basso metabolismo basale delle persone Down riduce il consumo di calorie e, di conseguenza, favorisce ulteriormente lo sviluppo di obesità.

Inoltre, sono stati scoperti vari geni coinvolti nello sviluppo di obesità correlati a differenti situazioni e malattie.

L'obesità aumenta il rischio di molte malattie tra le quali: 

I genitori debbono essere ben consapevoli  dell'importanza di impostare un percorso educativo che modifichi lo stile di vita, aumentando l'attività fisica e riducendo l'apporto calorico giornaliero. 
Ecco alcuni consigli: 

  • Per il periodo post-partum e per l'infanzia. Allattamento materno, alimentazione varia e bilanciata, evitare bevande zuccherate fin da piccoli.

Successivamente:

  • Sulle modalità di mangiare: consumare pasti in luoghi e in tempi regolari, non guardare la TV durante i pasti;
  • Su cosa mangiare: variare la dieta, eliminare tutte le bevande zuccherate (compresi i succhi di frutta), e sostituirli con acqua, bevande non caloriche e latte a basso contenuto di grassi, ridurre il consumo di grassi saturi, consumare quotidianamente vegetali, frutta, fibre;
  • A scuola, in collaborazione con gli insegnanti: eliminare caramelle, cioccolatini e merendine; incoraggiare un'alimentazione sana e l'attività fisica; andare a scuola a piedi;
  • Sull'attività fisica: promuovere attività all'aria aperta e di movimento e limitare le abitudini di vita sedentarie (TV, videogames, internet, uso eccessivo dei mezzi di trasporto).

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  • A cura di: Diletta Valentini
    Unità Operativa di Follow-up Pediatria Generale
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