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Sindrome di Alport

Malattia genetica rara che causa un danno renale, dell'udito e della vista. Il danno renale può venire rallentato, la compromissione dell'udito può essere supportata da protesi acustiche, i problemi della vista possono essere trattati efficacemente 

La sindrome di Alport è una malattia ereditaria caratterizzata dalla presenza di sintomi renali (ematuria, proteinuria ed insufficienza renale) ed extrarenali (interessamento dell'orecchio e dell'occhio).
Sono descritte 3 forme con caratteristiche di trasmissione ereditaria diverse:

  • Forma legata al cromosoma X o "con trasmissione X-linked dominante", che rappresenta circa l’80% dei casi. In questa forma, i maschi sono più gravemente e precocemente colpiti delle femmine, in quanto il gene mutato (COL4A5) è localizzato sul cromosoma X (vedi "per approfondire");
  • Forma autosomica recessiva, legata ad alterazioni dei geni COL4A3 o COL4A4, trasmessa da entrambi i genitori, che sono portatori dei geni alterati;
  • Forma autosomica dominante, legata, anche in questo casi, ad alterazioni dei geni COL4A3 o COL4A4, ma trasmessa solo da uno dei due genitori (Figura 2).

Sindrome di Alport

Figura 1

Sindrome di Alport

Figura 2

La sindrome di Alport è causata da una alterazione (o mutazione o, più modernamente, variante) in uno dei geni del collagene di tipo IV (COL4A3 – COL4A4 - COL4A5), che sintetizzano 3 diverse proteine, rispettivamente chiamate catene α3, α4 e α5, che vanno a formare il Collagene IV. Queste catene sono componenti essenziali della membrana basale del glomerulo renale, cioè dell'unità filtrante del rene, che ne contiene circa 500.000-1.000.000. L'alterazione di questa struttura causa la perdita nelle urine di sangue (ematuria) e proteine (proteinuria). Le stesse catene α sono presenti nell'occhio e nell'orecchio, motivo per il quale questi organi sono spesso coinvolti nella malattia.

Di solito, la perdita di sangue nelle urine, l'ematuria, è il primo sintomo della sindrome di Alport. In seguito, possono comparire perdita di proteine nelle urine, proteinuria, e ipertensione arteriosa. Oltre alla microematuria, cioè la presenza di globuli rossi nelle urine visibili solo con il microscopio, si possono verificare episodi di macroematuria, ovvero urine di colore alterato visibile a occhio nudo e variabile dal "marsala" al "coca cola" proprio per la presenza di globuli rossi in quantità abbondante. Questi episodi sono quasi sempre scatenati da infezioni virali, prevalentemente delle alte vie respiratorie. Come dicevamo, ai sintomi renali, possono associarsi, una sordità neurorosensoriale in entrambi gli orecchi e lesioni oculari (lenticono anteriore, opacità corneali, alterazioni della macula….) che, frequentemente, non danno sintomi.

La diagnosi di sindrome di Alport viene sospettata sulla base dei sintomi indicati sopra e della storia familiare. La conferma della diagnosi può avvenire attraverso la biopsia renale, esaminando un frammento di tessuto al microscopio elettronico, che permette di osservare le alterazioni tipiche della membrana basale del glomerulo renale. Oppure, ma solo nel caso in cui sia molto forte il sospetto di forma legata al cromosoma X, attraverso la biopsia cutanea. Ad oggi, però, l’indagine di scelta, ad eccezione di casi in cui sia specificamente indicata la biopsia renale, è l'indagine genetica, per la quale è sufficiente un semplice prelievo di sangue. In questo vengono ricercate direttamente le mutazioni su uno dei geni responsabili della sindrome di Alport. La scelta fra queste modalità di diagnosi dipende dal quadro clinico al momento dell’osservazione del paziente e dalla sua storia familiare. Quando possibile, si cerca sempre di utilizzare la tecnica meno invasiva.

Allo stato attuale, non esiste un trattamento specifico che agisca direttamente sulla causa della sindrome di Alport. L'utilizzo molto precoce di farmaci noti come ACE-inibitori o sartani può, tuttavia, rallentare significativamente la progressione della malattia renale nel tempo. 

La sindrome di Alport non è prevenibile. È possibile, però, effettuare un consiglio genetico familiare, soprattutto quando è stata identificata la mutazione genica. 

La sindrome di Alport può evolvere verso l'insufficienza renale terminale con necessità di dialisi e trapianto renale. Quando è presente, la sordità neurosensoriale tende a peggiorare nel tempo e può richiedere l'uso di protesi acustiche. La prognosi dipende molto dal tipo di trasmissione di malattia. I maschi affetti dalla forma legata al cromosoma X e i pazienti affetti dalla forma recessiva in cui non c’è differenza fra maschi e femmine) hanno un'evoluzione più rapida. Le femmine con la forma legata al cromosoma X frequentemente presentano soltanto una microematuria, talvolta intermittente, che può rimanere l'unico segno di malattia per tutta la vita. È noto, però, che il 20% circa di esse sviluppa nel tempo un'insufficienza renale, seppure in età più avanzata rispetto ai maschi. Le forme dominanti hanno una evoluzione molto lenta e talvolta non evolvono affatto. Gli altri fattori che condizionano la prognosi sono la precocità dell'inizio della terapia anti-proteinurica ed il tipo di mutazione. 

  • Sindrome di Alport: Codice RN1360
  • Sindrome di Wiskott-Aldrich: Codice RCG160

 

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  • A cura di: Laura Massella
    Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi
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Ultimo Aggiornamento: 05 maggio 2022


 
 

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