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Sindrome da inappropriata secrezione di ADH

Determina una riduzione dei livelli di sodio nel sangue e può manifestarsi con nausea o crampi muscolari 

La sindrome da inappropriata secrezione di ADH (o SIADH) è dovuta ad una eccessiva produzione dell'ormone antidiuretico (ADH) detto anche vasopressina. L'ADH è un ormone prodotto dall'ipotalamo, zona del cervello situata subito sopra alla neuroipofisi, e immesso nel torrente circolatorio dalla neuroipofisi.

È responsabile del riassorbimento di acqua da parte del rene e viene prodotto e rilasciato in base a meccanismi regolatori che controllano la quantità di liquidi nell'organismo. L'ADH viene rilasciato quando diminuisce la volemia (la quantità di liquidi nei vasi sanguigni) o la pressione arteriosa oppure quando i livelli del sodio nel sangue diventano troppo alti.

La secrezione di ADH è ritenuta inappropriata quando l'ADH viene rilasciato nonostante la volemia sia normale o alta, la pressione arteriosa sia normale o alta, e infine quando sono basse le concentrazioni degli elettroliti come il sodio nel sangue.

In tutti questi casi l'organismo, sotto l'impulso della vasopressina (ADH), trattiene una quantità eccessiva di liquidi e di conseguenza i livelli di sodio nel sangue diminuiscono per un effetto di diluizione.
La sindrome da inappropriata secrezione di ADH è una causa comune di bassi valori di sodio nel sangue (iposodiemia) nei bambini con varie malattie non necessariamente endocrine. 

Nella sindrome da inappropriata secrezione di ADH, la produzione di ADH può originare sia dal sistema ipotalamo-ipofisi che da una sede diversa da quella normale, ovvero al di fuori di tale sistema.

La produzione eccessiva di ADH a livello ipotalamo-ipofisario è dovuta alla perdita del normale sistema di inibizione della secrezione di ADH da parte dei barocettori (organi presenti nel sistema circolatorio che tengono sotto controllo il volume del sangue).

Questa rappresenta la causa più frequente e si osserva nel corso di infezioni, di malattie cerebrali (meningiti, encefaliti, neoplasie, traumi cranici), di malattie polmonari (polmonitibronchioliti, asma) o in seguito alla somministrazione di alcuni farmaci (anticonvulsivanti come la Carbamazepina, chemioterapici come la Vincristina e la Ciclofosfamide, inibitori di pompa protonica, steroidi).

Infine, una secrezione eccessiva di ADH può rappresentare una fase transitoria nel periodo post-operatorio dopo interventi neurochirurgici coinvolgenti la neuroipofisi (ad esempio dopo asportazione di craniofaringiomi). 

Più raramente la produzione di ADH risulta essere normale ma con un'alterata regolazione, ad esempio per alterazioni della risposta dei barocettori o per un difetto del recettore renale per l'ADH che causa una attivazione dello stesso recettore anche in assenza di ADH.

Inoltre, alcuni stimoli fisiologici alla produzione di ADH, quali nausea, vomito, dolore, stress, post-operatorio, ipossia, ipoglicemia ed esercizio fisico, determinano un quadro simile alla sindrome da inappropriata secrezione di ADH.

L'inappropriata secrezione di ADH determina una riduzione dei livelli di sodio nel sangue in presenza di un normale volume del sangue nei vasi sanguigni (iposodiemia euvolemica). Sono aumentati i valori del sodio nelle urine.

La ridotta concentrazione di sodio nel sangue determina uno spostamento di acqua dal torrente sanguigno all'interno delle cellule nel tentativo di raggiungere un nuovo equilibrio degli elettroliti. I sintomi della sindrome da inappropriata secrezione di ADH dipendono proprio dai bassi livelli di sodio nel sangue (iponatriemia).

Inizialmente possono essere generici come nausea o crampi muscolari, poi compaiono sintomi legati ai bassi livelli di sodio a livello cerebrale come confusione, disorientamento o convulsioni.

I maggiori rischi sono legati all'effetto dei bassi livelli di sodio (iponatriemia) sul volume delle cellule e interessano le cellule del cervello causando edema cerebrale.

I bambini, in particolare, sono più a rischio di sviluppare complicanze cerebrali poiché presentano, rispetto agli adulti, un volume del cervello relativamente maggiore rispetto allo spazio disponibile all'interno del cranio. 

La diagnosi viene sospettata in base alla raccolta dei disturbi segnalati dal bambino o dai suoi familiari.
Nei casi più gravi i sintomi possono comprendere:

  • Irritabilità;
  • Crampi;
  • Nausea o vomito;
  • Confusione e allucinazioni;
  • Convulsioni;
  • Coma.

Vengono quindi eseguiti esami del sangue e delle urine per verificare la funzionalità renale, i livelli di sodio e potassio e il grado di concentrazione (osmolarità) del sangue e delle urine.

Il medico dovrà inoltre escludere altre possibili cause di bassi livelli di sodio nel sangue con normale quantità di liquidi nei vasi sanguigni (normale volemia) come ipotiroidismo, iposurrenalismo e pseudoipoaldosteronismo tipo 1 che sono prettamente endocrine.

La terapia consiste nel limitare l'assunzione di liquidi e nel correggere i bassi livelli di sodio nel sangue mediante infusione di liquidi per via endovenosa con alte concentrazioni di sodio (soluzione ipertonica). Successivamente, se possibile, si procede a curare la causa.

In caso di persistenza di valori bassi di sodio nel sangue, è possibile utilizzare farmaci che riducono l'effetto dell'ADH sui reni (come la Demeclociclina e il Litio), oppure nuovi farmaci chiamati Vaptani (come Conivaptan e Tolvaptan) che bloccano i recettori e inibiscono così la risposta dei reni all'ADH.

 

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  • A cura di: Laura Chioma, Marco Cappa
    Unità Operativa di Endocrinologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 30  Giugno 2022 


 
 

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