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Osteocondriti

Con questo nome si indica un gruppo di malattie, a causa sconosciuta, nelle quali si verifica una alterazione del normale processo di accrescimento cartilagineo ed osseo 

Le osteocondriti o osteocondrosi giovanili primitive sono patologie tipiche dell'età dell'accrescimento e tendono ad evolvere lentamente e spontaneamente verso la guarigione. Tuttavia, in alcuni casi, quando la diagnosi non è tempestiva e il trattamento non è adeguato, le osteocondriti possono determinare deformità significative.


Il termine "osteocondriti" – ancora in uso – non è, in realtà, corretto, trattandosi di patologie che non hanno un'origine infiammatoria. Infatti si tratta di affezioni caratterizzate da alterazioni necrotico-degenerative che possono interessare diversi segmenti scheletrici a livello dei nuclei epifisari ed apofisari in accrescimento e a livello delle ossa brevi.


L'eziologia è ancora oggetto di studio. Tuttavia si ritiene che alla base delle osteocondriti vi siano disturbi dell'irrorazione ematica in associazione a microtraumatismi ripetuti. Sono state proposte anche teorie ereditarie ed endocrinologiche. Il sesso maschile viene interessato con più frequenza.
Sono state descritte numerose forme cliniche di osteocondrosi giovanili che vengono classificate in tre gruppi principali: 

  • Forme epifisarie da carico (malattia di Legg-Perthes-Calvé, malattia di Schuermann, etc);
  • Forme epifisarie da trazione (malattia di Osgood-Schlatter, malattia di Sever-Blenke, malattia di Sinding-Larsen-Johansson, etc);
  • Forme secondarie a compressione e carico (malattia di Kohler I).

Di seguito vengono descritte brevemente le forme di osteocondrosi che riscontriamo più frequentemente nel corso della nostra attività ambulatoriale.

 
Malattia di PerthesViene interessata l'epifisi prossimale del femore, solo in pochi casi bilateralmente. Colpisce soprattutto bambini di sesso maschile di età compresa tra i 4 e 12 anni. L'intero decorso della malattia dura dai 2 ai 3 anni. Il bambino lamenta dolore a livello dell'anca affetta con irradiazione al ginocchio. Inizialmente il dolore è saltuario, assente durante il riposo. Con il progredire della malattia esso diventa costante e si associa a limitazione articolare, contrattura degli adduttori, ipotrofia del quadricipite e deambulazione con zoppia. Gli esami di laboratorio sono normali e la diagnosi si esegue con l'esame radiologico. Durante il trattamento, in alcuni casi, può essere utile studiare l'evoluzione della malattia con la risonanza magnetica nucleare. La prognosi della malattia di Perthes dipende dall'età d'insorgenza (è più favorevole se insorge nei primi anni di vita) e dall'estensione dell'interessamento del nucleo epifisario. Lo scopo del trattamento è quello di ridurre la possibile insorgenza di deformità a livello dell'anca colpita (coxa magna, coxa plana) responsabili di un'artrosi precoce. Il trattamento consiste in uno scarico assoluto dell'anca affetta al fine di favorire una guarigione quanto più anatomica possibile dell'epifisi prossimale del femore. Si utilizzano, inoltre, alcuni tutori che hanno lo scopo di mantenere abdotta l'anca affetta, sia per ridurre il rischio di lussazione della stessa sia per favorire il mantenimento dei corretti rapporti articolari che favorisce una ricostruzione anatomica del nucleo epifisario. Nei casi più gravi è necessario ricorrere a trattamenti chirurgici.
 
Malattia di Schuermann. Viene definita anche osteocondrosi vertebrale giovanile e va ad interessare i piatti delle vertebre del tratto toracico (meno frequentemente quello lombare). L'età adolescenziale è più frequentemente interessata. Dal punto di vista clinico  può essere  presente dolore. Il paziente evidenzia un'accentuazione della cifosi dorsale e della lordosi lombare. La diagnosi si esegue con l'esame radiologico che evidenzierà un aspetto frastagliato dei piatti vertebrali fino a vere e proprie deformità a cuneo delle vertebre stesse. Lo scopo del trattamento è quello di prevenire deformità estetiche irreversibili. Si utilizzano, pertanto, busti ortopedici in associazione con ginnastica medica mirata. Nei casi più gravi si fa ricorso ad apparecchi gessati e, raramente, a trattamenti chirurgici.
 
Malattia di Osgood-Schlatter. In questa malattia viene interessata l'apofisi tibiale anteriore, spesso bilateralmente. I maschi di età compresa tra i 9 e i 14 anni sono maggiormente interessati. Il paziente lamenta dolore a livello dell'apofisi tibiale anteriore che si accentua con l'attività sportiva, con la contrazione del muscolo quadricipite e con la flessione. Solo in pochi casi è presente zoppia. Localmente si può apprezzare una tumefazione dolente alla palpazione. La diagnosi si avvale dell'esame radiografico che evidenzierà la frammentazione del nucleo apofisario interessato. La malattia tende ad evolvere verso la guarigione spontanea in circa un anno. La terapia consiste nella riduzione o, quando necessario, nell'interruzione dell'attività sportiva praticata. Quando la sintomatologia dolorosa è molto intensa si può associare terapia fisica e farmacologica antalgica e immobilizzazione per un certo periodo con apparecchio gessato.
 
Malattia di Sever-Blenke. Si tratta dell'osteocondrosi che va ad interessare l'apofisi posteriore del calcagno, spesso bilateralmente. Anche in questo caso il sesso maschile è il più colpito. E'stata individuata un'associazione con le marce prolungate e con traumi di una certa entità. Il paziente presenta una tumefazione locale e dolore alla palpazione. La sintomatologia è esacerbata dalla dorsi-flessione della caviglia. L'evoluzione è verso la guarigione spontanea in pochi mesi. La diagnosi si esegue con l'esame radiologico che può evidenziare l'appiattimento e la frammentazione del nucleo. La terapia consiste in farmaci antidolorifici, nella riduzione dell'attività sportiva e, raramente, nell'uso di un apparecchio gessato. I pazienti possono trarre giovamento con l'uso di calzature provviste di tacco alto e talloniere atte a scaricare temporaneamente la zona infiammata.
 
Malattia di Sinding-Larsen-Johansson. La sede della lesione è il polo inferiore della rotula a livello del quale è presente dolore, ipersensibilità e rigonfiamento dei tessuti molli. L'età più colpita è quella compresa tra i 10 e i 14 anni. Sono più colpiti i bambini sportivi che vanno incontro a traumi ripetuti. Il trattamento è conservativo (riposo, farmaci analgesici, tutore).
 
Malattia di Kohler I. Viene interessato lo scafoide del piede. Il sesso maschile, di età compresa tra i 4 e gli 11 anni, è più colpito. Il paziente lamenta dolore locale che si accentua durante la deambulazione. In alcuni casi la sintomatologia dolorosa è talmente intensa che il bambino deambula poggiando solo la parte anteriore del piede che si presenta atteggiata in intrarotazione (varismo).
Un plantare da scarico può essere utile a ridurre l'incidenza sull'area interessata durante il carico.

Malattia di Konig. Questa patologia (non da tutti gli Autori inserita nel capitolo delle osteocondrosi primitive giovanili) viene anche definita "osteocondrite dissecante del ginocchio" ed è localizzata nella porzione laterale del condilo femorale mediale (meno frequentemente sono interessati il condilo femorale laterale e la rotula). L'età infantile e adolescenziale sono le più colpite. I microtraumi ripetuti e i disturbi della vascolarizzazione sono stati individuati come fattori responsabili di questa patologia in cui può verificarsi il distacco di un frammento osteocartilagineo dalla sede intra-articolare del condilo femorale determinando, a livello del ginocchio, dolore, episodi di blocco articolare, versamento e atrofia muscolare. La diagnosi clinica trova conferma nell'esame radiologico e nella risonanza magnetica nucleare. In particolare la risonanza magnetica nucleare riveste un ruolo fondamentale nel monitorare l'evoluzione della malattia e nella scelta del trattamento più opportuno (conservativo o chirurgico).

 

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  • A cura di: Dario Mascello
    Unità Operativa di Ortopedia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 16 aprile 2021


 
 

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