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Tampone faringeo: come farlo senza paura

Alcuni consigli per i genitori per aiutare bambini e ragazzi durante l'effettuazione di un tampone faringeo per la diagnosi della presenza di eventuali microorganismi 

Il tampone rinofaringeo e orofaringeo è una modalità per prelevare le secrezioni che rivestono la mucosa del naso (cavità nasale) o della bocca (cavo orale).

Si esegue per verificare la presenza di eventuali microorganismi patogeni.

La metodica consiste nell'inserire nel naso del bambino, un sottile bastoncino flessibile dotato all'estremità di uno spazzolino o "brush" che serve a raccogliere il muco.

Il tampone viene quindi reinserito in una apposita provetta e successivamente analizzato per verificare la presenza o meno dei microorganismi.

Potrebbe essere opportuno spiegare al bambino che tale metodica si effettua in pochi secondi e non è dolorosa, può causare solo un leggero fastidio quando il tampone tocca le mucose.

È opportuno evitare di mangiare nelle ore precedenti, per evitare che residui di cibo restino sulla mucosa buccale e alterino l’esito della procedura e dei risultati.

Nei neonati e nei lattanti, il disagio potrebbe invece essere percepito durante l'introduzione del tampone nel naso specie se la narice è particolarmente stretta.

Il personale sanitario, in genere infermieri, che accoglie il bambino e il genitore ed effettua il tampone sarà munito degli opportuni dispositivi di protezione individuale (come i guanti, la mascherina, ed eventualmente la visiera).

Nel caso in cui l’infermiera abbia la mascherina o la visiera il viso sarà poco visibile, ma i loro occhi sicuramente avranno comunque un'espressione sorridente e di conforto per facilitare il bambino in questa procedura.

In genere il bambino o il ragazzo può essere accompagnato da un solo genitore nel Centro dove si effettua il prelievo.

Sarà importante che il bambino possa essere aiutato dal genitore o anche dall'operatore sanitario, a restare fermo durante l'esecuzione del tampone e a mantenere il mento leggermente sollevato verso l'alto, così che la punta del sottile bastoncino raggiunga più facilmente la parte posteriore del naso.

Ecco come il genitore può collaborare per rendere più accettabile per il bambino l'effettuazione del tampone:

  • Per neonati, lattanti e bambini piccoli che potrebbero essere meno collaboranti, il genitore può abbracciarlo. Si può anche lasciare il bambino all'interno della carrozzina o passeggino e tenere ferme le sue manine stringendole alle proprie;
  • I bambini più grandi e/o più collaborativi possono sedersi sulle ginocchia del genitore come fosse circondato in un "abbraccio", inoltre il genitore può usare l'altra mano per mantenere la fronte del bambino lievemente indietro. Infatti, i bambini di tutte l'età possono tentare di riflesso di muovere la testa durante la procedura facendo uscire il tampone;
  • I ragazzi più grandi possono invece sedersi sulla sedia mettendo le mani sotto ai glutei, oppure stendersi sul lettino e il genitore può rimanergli accanto tenendogli le mani.

In alcuni bambini che hanno bisogni speciali, come nel caso di disabilità motorie o cognitive o psichiche possono essere utili parole di rassicurazione profonda, più spiegazioni estremamente semplici sull'evento, più conforto e contatti fisici positivi come l'abbraccio del proprio genitore.

  • Ricordare al bambino e ai ragazzi che fare il test non significa avere una malattia;
  • Parlare al bambino di ciò che sta accadendo in modo che possa capire, mantenendo un dialogo semplice e appropriato all'età. Renderlo consapevole può migliorare la collaborazione!
  • Rassicurare il bambino. Fate in modo che sappia che è del tutto normale sentirsi turbati, ma che stanno per fare una procedura veloce e magari un po' fastidiosa. 
  • Il bambino potrebbe essere spaventato e opporsi alla richiesta di esser mantenuto fermo. Mantieni la calma e con toni pacati ricordagli che l'esecuzione del tampone durerà pochi secondi;
  • Fare un bel respiro profondo, genitore e bambino insieme, può essere di aiuto per affrontare il tampone;
  • Il tempo necessario è di cinque secondi, e si può contare insieme ad alta voce: uno, due, tre, quattro, cinque! È fatta!
  • Dopo aver effettuato il test, il bambino potrebbe lamentare formicolio (come quando entra acqua nel naso o si beve una bevanda gassata), sensazione di calore e lacrimazione;
  • Se il bambino è piccolo, al termine del tampone la mamma può attaccarlo al seno o favorire il contatto con il suo corpo, in modo da consolarlo. Se fa uso del succhiotto, può essere utile portarlo con sé in modo da offriglielo al termine della procedura;
  • Gratificare il bambino e/o il ragazzo al termine del tampone. Ad esempio dargli un voto (10 e Lode!) o chiedergli da 1 a 10 come è andata? Questo sarà importante in modo che al di là dell'eventuale timore prima dell'esame, ne possa poi mantenere un ricordo più positivo, ricordo utile nel caso in cui sia eventualmente necessaria la ripetizione del tampone;
  • Può essere utile, specie nei più grandicelli spiegar loro che questa procedura potrebbe essere ripetuta anche più volte per confermare l'esito definitivamente negativo dell'esame;
  • Al termine dell'esame può anche essere l'occasione, specie tra gli adolescenti o i giovani adulti, per ribadire la necessità di rispettare rigorosamente i comportamenti dell’igiene normale, per esempio il lavaggio accurato e frequente delle mani o tossire nel gomito.

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  • A cura di: Immacolata Dall'Oglio*, Alessandra Corvaja**, Monica De Marzi***, Rita Perinelli****. Alessandra Crudi*****, Jessica Urban *
    
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Ultimo Aggiornamento: 17 luglio 2023


 
 

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