L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in data 05/05/2023, alla luce dei dati epidemiologici e dell’andamento clinico delle infezioni da SARS-CoV2, ha notificato il termine della fase di emergenza della pandemia da Covid-19.
Viene, comunque, sottolineato come il virus stia ancora circolando e pertanto viene ribadita l’importanza delle misure di prevenzione, tra cui rivestono un ruolo importante i presidi di protezione individuale e di controllo della trasmissione, in particolare:
- Il lavaggio delle mani;
- Evitare i luoghi eccessivamente affollati;
- L'etichetta respiratoria (starnutire nella piega del gomito, gettare i fazzoletti usati nei cestini e successivamente procedere a un adeguata igiene delle mani);
- L'adeguata ventilazione dei locali chiusi
- L'auto-isolamento.
L’utilizzo corretto delle mascherine in caso di comparsa di sintomi di infezione respiratoria.
Le mascherine devono essere utilizzate in modo appropriato:
- Coprire la bocca e il naso facendo in modo che aderiscano bene al viso;
- Piegare la barretta metallica intorno al naso in modo da chiudere possibili aperture laterali;
- Vanno tolte prendendole dagli elastici evitando di toccare la parte anteriore contaminata;
- Vanno cambiate appena si inumidiscono e in ogni caso quotidianamente;
- Vanno eliminate o lavate (quelle non monouso) ogni giorno con acqua calda a 60°C e sapone oppure in acqua fredda e poi bollite per un minuto.
Le mascherine non vanno tolte per parlare e non vanno tenute sul collo o sul mento, né sul braccio o sul polso e tantomeno scambiate con altre persone.
Deriva dagli studi scientifici più recenti che indicano come la trasmissione di tutte le virosi respiratorie avvenga prevalentemente tramite goccioline di saliva infette, emesse con stranuti, tosse, canto o semplicemente con il parlare.
Queste possono essere così piccole (inferiori a 5 micron) da restare sospese in aria e infettare anche persone lontane.
La possibilità di contagio dipende molto dalla carica virale della persona infetta. Seppure in misura minore (42% di meno) anche coloro che sono asintomatici possono trasmettere il SARS-CoV-2.
Esistono diversi tipi di mascherina che si differenziano in funzione dell'uso richiesto. Negli ambienti sanitari dove vengono assistiti pazienti con COVID-19, le mascherine utilizzate hanno alto potere filtrante, bloccando goccioline di dimensioni superiori a 0,075 micron: sono quelle dette FFP2 o FFP3 e le N95.
Proteggono quindi – se usate correttamente – anche nei confronti dei cosiddetti aerosol. Le mascherine medico-chirurgiche (quelle piatte) sono utilizzate negli ambienti sanitari a minore rischio infettivo, e hanno un potere filtrante fino a 3 micron, bloccando quindi la quasi totalità delle goccioline più grandi, ma solo in parte gli aerosol. Sono fatte di tre strati filtranti con quello esterno impermeabile.
Le mascherine in tessuto (fatte in casa) hanno anch'esse una struttura a tre strati, ognuno dei quali ha una funzione:
- Uno strato più interno di materiale assorbente (idrofilo);
- Uno strato più esterno di materiale impermeabile (idrofobico);
- Uno strato intermedio idrofobico che migliora la filtrazione e trattiene le goccioline.
Indipendentemente dallo stato vaccinale o dalla storia personale di pregressa infezione da SARS-CoV-2, è indicato indossare una mascherina che copra adeguatamente naso e bocca in tutti i casi in cui si presentino sintomi suggestivi di infezione da Covid-19 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza, etc), in caso di contatti con soggetti sintomatici, di permanenza in luoghi affollati e con scarsa ventilazione.
Con l’Ordinanza 27 dicembre 2023, il Ministro della Salute ha prorogato al 30 giugno 2024 le misure disposte con l’Ordinanza 28 aprile 2023, concernenti l'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sull'intero territorio nazionale in relazione all'accesso alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali.
In particolare vi è l’obbligo dell’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie per i lavoratori, gli utenti e i visitatori:
- Delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture sanitarie stesse;
- Delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all'art. 44 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017.
Nei reparti delle strutture sanitarie diversi da quelli indicati la decisione sull'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione delle direzioni sanitarie, che possono disporne l'uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria.
Ai bambini di età inferiore a 6 anni non viene richiesto di utilizzare le mascherine facciali, soprattutto perché è impossibile pretendere che, a questa età, le usino correttamente.
Per coloro che hanno un'età tra 6 e 11 anni l'uso deve essere calibrato in funzione del rischio, della capacità di sopportarle e di utilizzarle correttamente, e in funzione della situazione in cui il bambino si trova, come la convivenza con nonni anziani o la scuola.
Al momento attuale in Italia la mascherina è raccomandata per i bambini al di sopra dei 6 anni e per i ragazzi oltre 12 anni, che seguono le stesse indicazioni degli adulti.
Condizioni speciali legate a disabilità, malattie respiratorie o malattie psichiche possono interferire con l'uso delle maschere facciali.
Sfoglia online lo speciale di 'A scuola di salute' dedicato al Nuovo Coronavirus:
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Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale.
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