I bambini si infettano con facilità con il SARS-COV-2, il virus del COVID-19. La maggioranza delle infezioni recenti, nei Paesi Occidentali, è in bambini e adolescenti, dove massima è la circolazione del virus rispetto alle altre fasce di età.
Fortunatamente, la malattia vera e propria (COVID-19) è più rara, anche se non va dimenticato che ci sono purtroppo casi molto gravi e mortali anche nei bambini. È la ragione per cui la vaccinazione contro il SARS-COV-2 è altamente consigliata in tutte le fasce di età, compresi i bambini, in cui è disponibile un vaccino potente, efficace, e molto ben tollerato.
I bambini infettati sono spesso infettanti (ossia trasmettono il virus agli altri) per i coetanei, per gli adulti e per gli anziani, come ad esempio i nonni, che, per età e altre malattie già presenti, possono essere a più alto rischio di morte per COVID-19, anche se vaccinati.
Per questa ragione i bambini vanno seguiti attentamente per escludere la presenza del virus, pericoloso per sé e per gli altri vicino a loro. Per questo le procedure diagnostiche di ricerca del virus si fanno nei bambini come negli adulti.
Dove effettuare il prelievo?
Il tampone rinofaringeo classico (il bastoncino tipo "cotton fioc" che viene infilato nel naso) è il sistema ancor oggi migliore per diagnosticare il virus. L'obiettivo è quello di cercare il virus in fondo al naso, dove il virus si nasconde più frequentemente.
Questa procedura può essere fastidiosa e poco amata da bambini e adulti e, se non è fatta bene, c'è un rischio sostanziale che sia confondente, perché non va a cercare il virus dove sta. Quindi il risultato potrebbe essere negativo anche se, magari, il bambino è infettato. Ecco perché il tampone rinofaringeo deve essere fatto bene.
Oggi con frequenza crescente si effettua il tampone sulla saliva e non nel rinofaringe. Esso ha un'invasività molto minore (si prende con il tampone solo un po' della saliva dalla bocca) e quindi è meglio accettato da tutti.
I tamponi salivari sono considerati in genere affidabili, ma senza dimenticare che la loro sensibilità è un po’ minore del tampone effettuato nel rinofaringe.
Pertanto se il tampone venisse positivo, sappiamo che il dato è vero nella grande maggioranza dei casi; se venisse negativo, può rimanere il sospetto, soprattutto in caso di presenza di sintomi che fanno sospettare il COVID-19. In tale circostanza, il test va ripetuto con sistemi più sensibili
Con quale metodica di laboratorio cercare il virus?
Abbiamo due diverse metodiche per cercare il virus (sia nel naso che nella saliva):
- Il test molecolare (sistema classico, quello usato finora, messo a punto in tanti laboratori in Italia e nel mondo);
- Il test antigenico (oggi utilizzato ancor più frequentemente del molecolare).
Il test molecolare è più sensibile, pertanto se negativo da ampie garanzie per escludere la positività all’infezione da SARS-CoV-2. Richiede più tempo per la risposta ed è oggi utilizzato in pazienti complessi, fragili, che richiedono test raffinati e altamente sensibili.
Il test antigenico è più rapido a dare risultati (fino a 15-20 minuti) e pertanto molto utilizzato per lo screening e la valutazione della presenza del virus nella popolazione (la rapidità è importante per non lasciare le persone in attesa per giorni prima di avere una risposta). Esso però è meno sensibile, pertanto se negativo non è possibile escludere un’infezione iniziale a bassa carica virale, o una coda dell’infezione.
Entrambe le metodiche (molecolare e antigenico) si possono fare sia dal tampone rinofaringeo che dal tampone salivare. Quindi, in sostanza abbiamo 4 possibilità:
- Tampone rinofaringeo molecolare;
- Tampone rinofaringeo antigenico;
- Tampone salivare molecolare;
- Tampone salivare antigenico.
Sia il tampone rinofaringeo molecolare che antigenico sono approvati per l’uso corrente. Di contro, sulla saliva, il tampone molecolare è approvato per l’uso esteso, mentre quello antigenico salivare è ritenuto non sufficientemente sensibile per essere utilizzato nella routine.
Ricordiamo che il COVID-19 è una malattia in rapida e continua evoluzione, pertanto possono essere necessari nuovi sistemi diagnostici per contribuire alla diagnosi e alla cura della malattia.
Per esempio, oggi dallo stesso tampone nasofaringeo utilizzato per la diagnosi (vedi sopra) possiamo anche scoprire, con tecniche sofisticate, utilizzate di routine al Bambino Gesù, la variante virale, e quindi la sua sensibilità ai farmaci anti-COVID-19, guidando al meglio la terapia antivirale.
La terapia anti-COVID-19 può essere molto importante nei bambini fragili, portatori di altre malattie, che sono a rischio di aggravamento da SARS-CoV-2.
Queste regole sono in vigore attualmente e potrebbero cambiare man mano che aumentano le nostre conoscenze e la disponibilità di nuovi strumenti diagnostici.
Sfoglia online lo speciale di 'A scuola di salute' dedicato al Nuovo Coronavirus:
ATTENZIONE
Se tu o i tuoi conviventi avete sintomi del COVID-19, resta in casa e chiama subito il tuo pediatra di libera scelta o il tuo medico di medicina generale. Altrimenti, chiama uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute.
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