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Micobatteri atipici o non tubercolari

Sono microbi normalmente presenti nell'ambiente e largamente diffusi nell'acqua e nel terreno. Colpiscono soprattutto soggetti con condizioni di rischio polmonari e del sistema immunitario 

I micobatteri non tubercolari sono micobatteri diversi dal M. tuberculosis (la causa della tubercolosi) e dal M. leprae (la causa della lebbra). Sono anche indicati come micobatteri atipici, micobatteri diversi dalla tubercolosi o micobatteri ambientali.

Ad oggi le specie di micobatteri atipici o non tubercolari ufficialmente riconosciute sono circa 180 e alcune, cui se ne aggiungono periodicamente altre, sono riconosciute come potenziali cause di malattia nell'uomo.

Sebbene chiunque possa contrarre un'infezione da micobatteri atipici o non tubercolari, sono microbi che infettano soprattutto persone che già soffrono di problemi di salute come soggetti con malattie polmonari acute e croniche o con malattie del sistema immunitario.

In questi soggetti, possono provocare diversi tipi di malattia a seconda del tipo di micobatterio coinvolto. A differenza della tubercolosi, che si trasmette da persona a persona, le infezioni da micobatteri non tubercolari non sono considerate contagiose (tranne per M. abscessus in cui la trasmissione da persona a persona è stata segnalata in pazienti con fibrosi cistica).

Sono microbi che normalmente vivono nell'ambiente esterno (possono essere trovati nel suolo, nella polvere e nell'acqua, comprese le fonti d'acqua naturali come laghi, fiumi e ruscelli). Addirittura in alcuni casi possono formare biofilm, che sono raccolte di microrganismi che si attaccano tra loro, aderiscono alle superfici in ambienti umidi (ad esempio, all'interno delle tubature degli edifici) e sono molto difficili da eliminare.

Come e perché le persone vengano infettate da questi micobatteri non è ancora perfettamente chiaro. In alcuni casi è stata descritta l'inalazione di micobatteri diffusi nell'aria mediante aerosol prodotto da docce, piscine coperte o vasche idromassaggio.

I micobatteri atipici o non tubercolari possono causare infezioni in più organi del corpo, più comunemente si localizzano nei polmoni e nelle seguenti aree:

  • Pelle e tessuti molli (in genere a seguito di interventi chirurgici o traumi);
  • Infezioni associate a dispositivi (ad esempio, infezioni della tasca del pacemaker, infezioni del catetere venoso centrale, ecc.);
  • Linfonodi (più comunemente nei bambini);
  • Sangue o altri siti solitamente sterili del corpo (più comunemente in pazienti immunocompromessi, come quelli con HIV o AIDS, ma possono anche essere dovute a procedure o dispositivi medici invasivi).

I sintomi possono essere vaghi e aspecifici, come ad esempio:

  • Febbre;
  • Perdita di peso;
  • Sudorazioni notturne;
  • Diminuzione dell'appetito;
  • Debolezza.

Altri sintomi dipendono dalla sede dell'infezione e possono comprendere:

  • Tosse;
  • Mancanza di respiro;
  • Sangue nell'espettorato;
  • Eruzioni cutanee.

Una diagnosi di micobatteriosi atipica o non tubercolare può essere più difficile rispetto alla diagnosi di tubercolosi. È comunque fondamentale capire se si tratta di tubercolosi classica o atipica perché il trattamento è diverso. La diagnosi si basa su:

  • Una valutazione della storia medica completa del paziente e un esame clinico specialistico;
  • Una TC del torace. La tomografia assiale computerizzata (TAC o TC) produce immagini molto dettagliate dei polmoni;
  • In caso di tosse va effettuato un esame culturale dell'espettorato. Diverse colture di espettorato sono spesso necessarie e devono essere eseguite presso laboratori specializzati. Un test positivo non sempre significa che la malattia è presente. Nelle persone che non hanno una tosse produttiva è consigliata una "induzione" dell'espettorato (utilizzando soluzione salina ipertonica) prima di procedere alla broncoscopia;
  • In alcuni casi possono essere necessarie altre procedure, come la broncoscopia;
  • Puntura linfonodale con esame del pus, esame al microscopio delle urine e del liquido sinoviale (articolazioni);
  • La coltura dell'espettorato o degli altri liquidi o materiali biologici come pus o liquido sinoviale devono portare all'identificazione del ceppo e della sua sensibilità ai farmaci.

La cura viene definita dal medico specialista sulla base del risultato degli esami di laboratorio. La terapia consigliata varia notevolmente a seconda della specie di micobatterio atipico o non tubercolare responsabile.

Alcuni dei farmaci usati per i micobatteri non tubercolari sono gli stessi usati per il trattamento della tubercolosi. Per superare il problema della resistenza ai farmaci, le persone in trattamento devono assumere diversi antibiotici contemporaneamente. In genere, vengono somministrati tre antibiotici.

Poiché questi farmaci possono avere effetti collaterali, è importante un attento controllo dei pazienti. Inoltre, può essere necessario proseguire il trattamento fino a due anni.
L'obiettivo del trattamento è ottenere esami colturali dell'espettorato "negativi" e mantenere la negatività per 12 mesi prima di interromperlo. Nelle forme extrapolmonari, può anche essere necessario trattare le ferite con la chirurgia.

I micobatteri non tubercolari sono microbi ambientali normalmente presenti nell'ambiente e largamente diffusi nell'acqua e nel terreno.

Per questo motivo nei soggetti con malattie polmonari di base e malattie del sistema immunitario viene raccomandato di lavare spesso le mani e le superfici.

Utile inoltre evitare gli ambienti chiusi e il contatto con la polvere. È importante pulire sempre gli impianti di condizionamento e idrici.


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  • A cura di: Caterina Rizzo
    Area Funzionale di Percorsi Clinici ed Epidemiologia
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Ultimo Aggiornamento: 27  Giugno 2022 


 
 

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