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Meningococco

Batterio che può causare due gravissime infezioni: la meningite e la setticemia. Per prevenire le possibili conseguenze, anche gravi, è importante vaccinarsi 

Il meningococco (o Neisseria meningitidis) è un batterio che causa meningiti (infezioni delle membrane che avvolgono il cervello) e setticemie (o sepsi), gravi infezioni del sangue. Sono cinque i tipi di Meningococco (tipo A, B, C, Y, W135) capaci di provocare malattia nell'uomo. La meningite da meningococco di tipo B e quella da tipo C sono responsabili della maggior parte dei casi in Italia, sebbene anche i casi da sierotipi Y e W135 siano presenti e recentemente in aumento.

L’infezione si trasmette tramite il contatto diretto con le secrezioni del naso e della gola, cioè attraverso goccioline, emesse con la tosse o starnuti di persone infette o di portatori sani. Il periodo di incubazione tra l'infezione e lo sviluppo di malattia è in media di 3 o 4 giorni ma può variare da un minimo di 1  a un massimo di 10 giorni. La fascia di età più colpita è quella al di sotto di 5 anni, e in particolare per il tipo B quella sotto un anno, seguita da quella degli adolescenti e dei giovani fino ai 25 anni. Nei viaggiatori internazionali, il rischio di infezione riguarda anche l'età adulta.

La meningite è la manifestazione più comune di malattia da meningococco. I sintomi di meningite sono: 

  • Febbre elevata;
  • Mal di testa e rigidità del collo;
  • Nausea e vomito;
  • Fotofobia (ipersensibilità dell'occhio alla luce);
  • Stato mentale alterato con debolezza o irritabilità.

L'invasione batterica del sangue (definita sepsi meningococcica) può essere contemporanea alla meningite o avvenire senza coinvolgimento delle meningi. 
La sepsi è caratterizzata dalla comparsa improvvisa di febbre, di macchie cutanee di colore rosso vivo o violaceo e dal peggioramento delle condizioni generali con comparsa di ipotensione (basso livello di pressione sanguigna), shock (condizione critica che può portare a morte) e arresto funzionale di molti organi.    
Meno frequentemente, l'infezione da meningococco può causare polmonite, artrite e congiuntivite.

La meningite da meningococco viene trattata con antibiotici endovena in ricovero ospedaliero. Il trattamento deve essere iniziato prima possibile per evitare le complicanze e il decesso.

La vaccinazione è certamente lo strumento migliore per proteggersi dall'infezione. 
I vaccini vengono iniziati infatti nei primi mesi di vita.    
Quando si verifica un caso di meningite da meningococco, è importante identificare più rapidamente possibile i contatti stretti da sottoporre a profilassi antibiotica. Questa deve essere effettuata ai conviventi e a coloro che hanno avuto rapporti con l'ammalato nei 7 giorni precedenti la data della diagnosi.

Fino al 20% dei pazienti può sviluppare complicazioni anche gravi, con possibili danni permanenti, come paralisi, perdita dell'udito, della vista, della capacità di comunicare o di apprendere e problemi comportamentali. Sono anche possibili danni renali e alle ghiandole surrenali, con conseguenti alterazioni ormonali. Nel 10-15% dei casi, il meningococco può causare il decesso che può avvenire in appena 24-48 ore.

 

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  • A cura di: Laura Cursi, Francesca Ippolita Calò Carducci
    Unità Operativa di Malattie Infettive e Immunoinfettivologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 30 novembre 2021


 
 

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