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Manometria esofagea

Test per valutare i movimenti dell'esofago. Tra i disturbi che può identificare l'esame c'è il mancato rilasciamento della valvola tra esofago e stomaco 

La manometria esofagea è il test più affidabile per valutare i movimenti dell'esofago, il tubo muscolare che sospinge il cibo dalla gola allo stomaco. La manometria esofagea misura la forza e la coordinazione dei muscoli dell'esofago e mostra come si muove l'esofago durante la deglutizione (quando ingoiamo).

Nello specifico, la manometria esofagea è soprattutto utilizzata per:

  • Misurare la funzione dei muscoli che spingono il cibo verso lo stomaco (peristalsi);
  • Misurare la funzione della "valvola" che impedisce il ritorno verso l'alto del contenuto dello stomaco (sfintere esofageo inferiore) che deve aprirsi per permettere il passaggio del cibo.

La manometria esofagea è un test altamente specialistico (di secondo livello) che viene prescritto per il bambino esclusivamente dopo una valutazione sia del gastroenterologo sia del chirurgo digestivo.

Dopo un'attenta valutazione della storia del bambino ed eventualmente l'esecuzione di altri test strumentali (come ad esempio la gastroscopia), il medico può decidere di eseguire una manometria esofagea se il bambino:

  • Ha difficoltà a deglutire il cibo (disfagia);
  • Prova dolore durante la deglutizione (odinofagia);
  • Ha persistente bruciore allo stomaco (pirosi);
  • Ha altri sintomi che coinvolgono il tratto gastro-intestinale alto.

Prima di eseguire l'esame, il bambino deve essere digiuno da liquidi e solidi per almeno 6 ore.
La manometria esofagea si esegue con sistemi computerizzati che misurano la pressione in differenti punti di registrazione posizionati lungo un catetere (tubicino) inserito dentro l'esofago. Il catetere flessibile viene inserito attraverso una narice e spinto dentro l'esofago, oltre il punto di passaggio tra esofago e stomaco (giunzione esofago-gastrica).

Anche se il posizionamento del catetere può essere fastidioso, non è possibile eseguire l'esame in sedazione (con il bambino addormentato). Può essere usato uno spray anestetico da spruzzare nel naso, ma il bambino deve essere sveglio perché è necessaria la sua collaborazione e perché i farmaci utilizzati per la sedazione o per l'anestesia possono alterare la motilità dell'esofago.

Comunque, una volta entrato il catetere in esofago, il fastidio diminuisce notevolmente.
Durante la procedura, della durata di circa 30-45 minuti, si fanno eseguire al bambino una serie di deglutizioni (di solito 10) "umide" (5 ml di acqua o soluzione fisiologica, assunti tramite una siringa) che permettono al medico di capire come si muovono tutte le componenti dell'esofago.

Il medico può decidere di far eseguire al bambino una serie di deglutizioni con alimenti di consistenza diversa (cremosa o solida) o di prolungare l'esame per più tempo durante un pasto libero.
Una volta terminato l'esame, il catetere viene rimosso e il paziente può immediatamente riprendere le sue normali attività. In alcuni casi, dopo l'esame può essere presente un lieve mal di gola che di solito scompare da solo in poco tempo.

Negli ultimi anni, gli avanzamenti tecnologici hanno permesso lo sviluppo di cateteri sempre più sottili, dotati di un numero sempre più elevato di sensori (da 4 a 36) e di sofisticati software che forniscono una misurazione sempre più dettagliata dei movimenti dell'esofago (High-Resolution Manometry).

Queste nuove tecnologie hanno ormai soppiantato la manometria esofagea convenzionale a perfusione di acqua.
Più di recente, sono stati prodotti sistemi di mano-impedenzometria che, combinando i dati pressori (manometria) e quelli relativi al flusso del bolo (impedenza), forniscono molte informazioni aggiuntive per lo studio delle alterazioni dei movimenti dell'esofago. Queste sono le tecnologie attualmente utilizzate nel nostro Ospedale.

Poiché le misurazioni ottenute con la manometria esofagea vengono visualizzate in tempo reale durante l'esame, il medico è in grado di valutare immediatamente i risultati preliminari. Tuttavia, sono necessari alcuni giorni per ottenere la diagnosi definitiva dopo un'accurata analisi dei tracciati elaborati dal software.

Tra le malattie che possono essere diagnosticate con la manometria esofagea c'è l'acalasia esofagea, in cui si osserva un mancato rilasciamento della "valvola" tra esofago e stomaco (lo sfintere esofageo inferiore): durante la deglutizione la "valvola" tra esofago e stomaco non si apre e l'esofago non riesce a spingere in basso gli alimenti.

Le alterazioni del movimento possono coinvolgere anche il solo corpo dell'esofago, quindi i movimenti dei muscoli dell'esofago (la peristalsi).

In queste situazioni le contrazioni dei muscoli possono essere:

  • Assenti (aperistalsi);
  • Deboli (ipocontrattilità);
  • Frammentate (si muove solo una parte dell'esofago);
  • Incoordinate (la peristalsi non avviene dall'alto verso il basso);
  • Troppo energiche (spasmi esofagei).

Ci può essere una peristalsi normale che però non si associa ad una apertura dello sfintere esofageo inferiore (la "valvola" tra l'esofago e lo stomaco).

Attraverso la manometria esofagea è possibile valutare anche la funzione della muscolatura della faringe che serve a spingere il cibo dalla bocca all'esofago e la funzione dello sfintere esofageo superiore, la "valvola" che chiude l'esofago in alto impedendo all'aria di andare in pancia quando respiriamo.

 

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  • A cura di: Renato Tambucci
    Chirurgia ed Endoscopia Digestiva
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 09  Gennaio 2023 


 
 

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