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Leishmaniosi umana

Malattia causata dalla puntura di insetti. Provoca per lo più lesioni cutanee che guariscono spontaneamente. In alcuni casi si possono avere forme più gravi mucocutanee e viscerali 

La leishmaniosi è una malattia che nell'uomo si trasmette attraverso la puntura di almeno una trentina di specie diverse di moscerini flebotomi o pappataci (mosca della sabbia), in grado di provocare sintomi molto diversi a seconda che sia interessata la pelle (leishmaniosi cutanea), le mucose (leishmaniosi mucocutanea), oppure alcuni organi interni come fegato e milza (leishmaniosi viscerale).

A causare la malattia sono dei protozoi appartenenti al genere Leishmania. L'uomo non è l'unico ospite di questi parassiti che possono infettare anche numerosi animali, sia domestici, come i cani, che selvatici, come i roditori.

La leishmaniosi umana è presente soprattutto nelle zone tropicali e subtropicali dell'Africa, dell'America centrale e del Sud America, dell'Asia e della regione del Mediterraneo.
Le persone infette da HIV sono particolarmente suscettibili e manifestano forme particolarmente gravi della malattia.

Delle 30 specie di Leishmania in grado di infettare i mammiferi, sono circa 20 quelle che possono causare la malattia nell'uomo. Normalmente, ci si contagia se si viene punti da un flebotomo che ha punto un animale infetto e quindi la leishmaniosi è principalmente una malattia trasmessa all'uomo dagli animali (zoonosi).

Raramente sono stati descritti anche casi di trasmissione della malattia da uomo a uomo. Inoltre, la malattia può essere trasmessa anche attraverso il sangue, ad esempio attraverso una siringa condivisa come nel caso di chi utilizza droghe per via venosa.

Quando una persona viene punta da un flebotomo infetto, i microbi entrano nell'organismo e si moltiplicano all'interno dei suoi macrofagi (particolari cellule del sistema immunitario).

Se restano localizzati nei pressi della puntura di insetto, si manifesta la forma cutanea della malattia, ma se la Leishmania riesce a superare questa prima barriera, il paziente può andare incontro alla leishmaniosi mucocutanea o viscerale.
Differenti specie causano quadri clinici diversi:

  • La L. donovani è responsabile della leishmaniosi viscerale (detta anche kala-azar);
  • La L. maior e la L. tropica, causano la leishmaniosi cutanea;
  • La L. mexicana e la L. brazilenzis provocano quella che è definita leishmaniosi mucocutanea.

I sintomi causati dall'infezione sono diversi e dipendono da quale specie di Leishmania sta causando l'infezione.

Leishmaniosi cutanea
Nel sito in cui è avvenuta la puntura dell'insetto si sviluppa una lesione cutanea ben delimitata, di aspetto variabile. Inizialmente si presenta come un ispessimento arrossato della pelle (papula) che lentamente si ingrandisce e si ulcera.
Queste lesioni di solito sono indolori e guariscono da sole dopo alcuni mesi, anche se alcune volte possono durare per anni. Una sindrome rara associata alla forma cutanea è la leishmaniosi cutanea diffusa, che si manifesta con lesioni diffuse della pelle.
Questa è dovuta ad una mancata risposta da parte del sistema immunitario dell'ospite nei confronti del microbo.

Leishmaniosi mucocutanea
Lo stadio iniziale è rappresentato da una lesione cutanea che guarisce spontaneamente. Dopo alcuni mesi o addirittura anni cominciano a manifestarsi delle lesioni alle mucose del naso e della bocca.
Il paziente presenta naso che cola (rinorrea) e dolore nell'area della lesione. L'evoluzione di questa forma di leishmaniosi porta ad alterazioni del volto, in particolare del naso, del palato e della bocca.

Leishmaniosi viscerale o kala azar (dalla denominazione indiana): i sintomi si manifestano gradualmente, ma può presentarsi in forma acuta. È una forma caratterizzata da:

  • Febbre irregolare;
  • Ingrossamento del fegato e della milza (epatosplenomegalia);
  • Aumento abnorme della concentrazione nel sangue delle gammaglobuline (ipergammaglobulinemia policlonale).

Raramente è possibile che si presentino anche ulcere cutanee. Se la malattia progredisce, può portare al decesso del paziente.
È possibile che, in seguito al trattamento della forma viscerale, si sviluppi una forma di leishmaniosi dermica post-kala azar.
Si tratta di una forma di leishmaniosi cutanea in cui il paziente manifesta lesioni cutanee piane e indurite, all'interno delle quali si ritrova un'alta concentrazione di parassiti. Si ritiene che questi casi fungano da serbatoio per la diffusione della malattia.

La presenza dei microrganismi responsabili della leishmaniosi può essere confermata in laboratorio con la dimostrazione della presenza della Leishmania con l'analisi al microscopio o con tecniche di biologia molecolare (Polymerase Chain Reaction, PCR).

La biopsia della pelle va praticata per diagnosticare la Leishmaniosi cutanea. Quanto alla Leishmaniosi viscerale, l'aspirato di tessuto della milza (aspirato splenico) è di gran lunga il metodo più sensibile ma è controindicato per il rischio di emorragie che possono mettere in pericolo la vita del paziente. È indicato invece l'aspirato di midollo osseo.

Il trattamento farmacologico della Leishmaniosi dipende dalla specie di Leishmania responsabile dell'infezione. Il trattamento locale (attraverso l'uso di creme o iniezioni cutanee) è indicato per le forme cutanee con piccole lesioni non complicate.

Per il trattamento della leishmaniosi viscerale è indicata l'amfotericina B liposomiale (Ambisome) per infusione endovenosa.
Altri farmaci utilizzati per il trattamento della leishmaniosi comprendono la miltefosina, l'amfotericina deossicolato, lostibogluconato sodico, la pentamidine  e gli "azoli" per via orale (ketoconazoloitraconazolo, e fluconazolo).

Al momento non esiste un vaccino contro la leishmaniosi. Il modo migliore per i viaggiatori per prevenire l'infezione è proteggendosi dai morsi dei flebotomi (pappataci). Le misure di protezione personale comprendono:

  • La riduzione al minimo delle attività notturne all'aperto;
  • L'uso di indumenti con maniche lunghe e pantaloni;
  • L'applicazione di repellenti per insetti sulla pelle esposta.

Alcune forme di leishmaniosi sono meno gravi di altre ed è possibile che la malattia si risolva spontaneamente e che il paziente guarisca.

Tuttavia, in caso di forme gravi o complicate, è importante ricorrere al trattamento farmacologico più opportuno, per interromperne il decorso e ridurre il rischio di morte.

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Leishmaniosi umana
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  • A cura di: Caterina Rizzo
    Area Funzionale di Percorsi Clinici ed Epidemiologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 21  Giugno 2022 


 
 

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