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Latte artificiale o formula lattea in sicurezza

Questo alimento è prodotto industrialmente ed è disponibile in forma liquida e in polvere. È importante conoscere le modalità di preparazione e conservazione 

Il latte materno è di gran lunga l'alimento più adatto per un neonato, sia sotto il profilo igienico-sanitario sia nutrizionale. Inoltre:

  • Favorisce il legame psico-affettivo tra la mamma e il bambino;
  • Protegge dalle infezioni;
  • Migliora lo sviluppo psicomotorio;
  • Migliora lo sviluppo del cervello, degli occhi e dell'intestino;
  • Riduce il rischio di alcuni tumori del bambino;
  • Riduce il rischio che il neonato si ammali di diabete di tipo 2 nella vita adulta.

Oltre a essere facilmente digeribile e assimilabile, il latte materno è sempre prontamente disponibile, fresco, alla giusta temperatura e senza possibilità di contaminazione esterna. Inoltre, è facile da utilizzare anche in viaggio.

Esistono tuttavia delle situazioni molto particolari in cui l'allattamento al seno non è possibile ed è necessario ricorrere all'uso di formula lattea per lattanti, detto anche latte artificiale perché prodotto industrialmente. È disponibile in commercio in forma liquida o in polvere.

Entrambe le formulazioni sono equivalenti sotto il profilo nutrizionale, ma non sotto quello igienico.
Il latte liquido infatti è più sicuro perché è sterile, mentre quello in polvere potrebbe contenere una flora microbica residua

Il latte in polvere con presenza di micorganismi (o microbi) che possono causare malattie (ad esempio batteri), quindi nocivi per la salute, è vietata dalla normativa attuale.

In alcuni casi, alcuni microbi pericolosi potrebbero comunque sopravvivere al processo di produzione industriale e ritrovarsi nel latte in polvere che, se non adeguatamente ricostituito e conservato potrebbe essere nocivo per la salute. 
Per questo è importante conoscere la corretta modalità di preparazione e conservazione onde evitare rischi per il bambino.

Negli ultimi anni, la sicurezza del latte in polvere è tornata prepotentemente all'attenzione dopo gli episodi di contaminazione microbiologica di alcune formulazioni e il Ministero della Salute ha avviato una serie di valutazioni tecniche che hanno confermato l'importanza di alcune raccomandazioni che, se rispettate, consentono di ridurre la possibilità di sviluppo della flora microbica (quella in grado di causare malattie) eventualmente già presente nella polvere ed evitare contaminazioni ambientali nella fase di ricostituzione del latte.

Per preparare correttamente un latte in polvere è dunque fondamentale: 

  • Lavarsi le mani con acqua e sapone prima di procedere con la preparazione; 
  • Far bollire l'acqua che useremo per sciogliere la polvere, anche se si tratta di acqua in bottiglia;
  • Aggiungere la polvere nell'acqua quando quest'ultima raggiunge una temperatura di circa 70°C. Basta lasciare l'acqua a temperatura ambiente per un tempo non superiore a 30 minuti dopo la bollitura. Sciogliere la polvere a temperature maggiori potrebbe provocare la perdita di alcuni nutrienti, al contrario, scioglierla a temperature inferiori non ne garantirebbe la stessa sicurezza igienico-sanitaria;
  • Procedere alla preparazione mediante l'uso di contenitori, biberon e tettarelle accuratamente pulite;
  • Eliminare ogni eventuale rimanenza dopo ogni poppata.

Quando si è fuori casa, per una più agevole preparazione del latte, potete portare con voi:

  • La quantità misurata di latte in polvere in un piccolo contenitore pulito e asciutto;
  • Un thermos con acqua precedentemente bollita e mantenuta a circa 70°C;
  • Un biberon vuoto, sterilizzato con tettarella e cappuccio. 

Utilizzare tutto al momento della preparazione del pasto di latte.
Se non vi è proprio possibile seguire le indicazioni sopra riportate potete preparare il biberon di latte a casa con molta cura e conservarlo:

  • A temperatura ambiente per non più di 2 ore;
  • In borsa frigo con il siberino (piastra di ghiaccio) per non più di 4 ore;
  • In frigorifero per non più di 24 ore.

Quando sarà necessario scaldarlo, ricordate di farlo a bagnomaria e non al microonde, perché il riscaldamento disomogeneo che si ottiene con il microonde potrebbe essere causa di scottature nella bocca del bambino.

 

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  • A cura di: Daniela Giorgio, Nicoletta Russo
    ​Audit Sicurezza e Igiene Alimentare
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Ultimo Aggiornamento: 23  Agosto 2022 


 
 

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