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Ipogammaglobulinemia transitoria dell'infanzia

Questa immunodeficienza può essere priva di sintomi o manifestarsi con infezioni ricorrenti dell'apparato respiratorio o gastrointestinale 

L'ipogammaglobulinemia transitoria dell'infanzia (THI dall'inglese Transient Hypogamma-globulinemia of Infancy) è un'immunodeficienza primitiva caratterizzata da un ritardo nel normale processo di produzione degli anticorpi, vale a dire delle immunoglobuline IgG, eventualmente associato a un ritardo anche nella produzione degli anticorpi che appartengono alle altre classi di immunoglobuline (IgM, IgA).

Generalmente si manifesta dopo il primo semestre di vita, quando il lattante perde gli anticorpi IgG acquisiti dalla madre durante gli ultimi mesi di gravidanza. È un processo che si autolimita in quanto il ritardo viene gradualmente colmato e le ridotte concentrazioni anticorpali raggiungono con l'età valori normali.

Tale condizione deve essere distinta dall'ipogammaglobulinemia fisiologica dell'infanzia, che descrive il fisiologico processo di riduzione delle IgG, conseguente alla perdita degli anticorpi materni, che si realizza nei nati a termine tra il terzo e il sesto mese di vita e che è seguita da un progressivo incremento della produzione anticorpale, fino al raggiungimento di livelli di IgG analoghi a quelli dell'adulto intorno ai quattro anni di età.

Nei bambini con ipogammaglobulinemia transitoria dell'infanzia, i livelli di IgG non aumentano come ci si aspetterebbe e come avviene normalmente, ma rimangono bassi per l'età, normalizzandosi solo successivamente, entro i 24-48 mesi di vita.

In questi pazienti la capacità di formare anticorpi specifici dopo immunizzazione (ad esempio dopo le vaccinazioni) è intatta nonostante i bassi valori delle immunoglobuline. È normale per esempio la risposta anticorpale alla vaccinazione antitetanica, antidifterica, al Haemophilus influenzae, a epatite A e B, al morbillo, alla parotite e rosolia. Anche il numero dei T e dei B linfociti circolanti è normale.

La causa di questo ritardo rimane al momento oscura. Sono state proposte varie ipotesi per spiegarlo:

  • L'effetto di mutazioni o polimorfismi non ancora identificati a carico di numerosi geni coinvolti direttamente o indirettamente nel controllo della risposta immunitaria
  • Un deficit parziale dei linfociti T di cui necessitano i linfociti B per trasformarsi in plasmacellule e produrre immunoglobuline
  • Un'immaturità dei B linfociti che non sono ancora del tutto pronti a trasformarsi in plasmacellule e quindi a produrre immunoglobuline.

Tutte queste ipotesi sono avvalorate da alcuni dati sperimentali, ma contraddette da altri. È importante considerare che, in ogni caso, questi bambini sono in grado di rispondere alle immunizzazioni con un'adeguata produzione di anticorpi specifici. Il problema può quindi considerarsi aperto.

Le manifestazioni cliniche variano molto da caso a caso: da casi completamente privi di sintomi a casi con infezioni ricorrenti che coinvolgono principalmente l'apparato respiratorio (infezioni delle alte vie respiratorie, bronchiti, otiti e polmoniti) e l'apparato gastrointestinale associandosi anche a episodi di febbre con origine sconosciuta, dermatite atopica e ad altre manifestazioni allergiche. Occasionalmente, sono stati osservati episodi di varicella grave, candidiasi persistente del cavo orale e infezioni recidivanti delle vie urinarie. 

L'ipogammaglobulinemia transitoria dell'infanzia è una delle poche immunodeficienze in cui non è possibile effettuare una diagnosi su base molecolare.

La conferma diagnostica si ha solo a posteriori quando il basso livello delle IgG, associato o meno al difetto delle IgM e delle IgA, si corregge e si raggiunge la normalizzazione dei valori per età.

Dal momento che la conferma diagnostica si ha a posteriori, per poter postulare una diagnosi possibile è importante escludere accuratamente tutte le altre possibili cause di ipogammaglobulinemia. È consigliabile determinare i livelli delle immunoglobuline ogni 4-6 mesi.

La terapia è sintomatica. Si consiglia pronta terapia antibiotica in caso di infezione acuta. La terapia sostitutiva con gammaglobuline non è generalmente indicata di routine, a meno che non siano presenti infezioni gravi o resistenti alle terapie convenzionali.

 

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  • A cura di: Andrea Finocchi
    Struttura Semplice Immunoinfettivologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 03  Maggio 2022 


 
 

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