- La sudorazione è considerata, in condizioni di normalità, uno dei meccanismi fondamentali della termoregolazione. Il sudore, evaporando, raffredda la superficie corporea
- La iperidrosi consiste in una eccessiva produzione di sudore, soprattutto da parte delle mani e delle ascelle, che può compromettere la qualità di vita di chi ne soffre
- L'iperidrosi può essere curata con iniezioni di tossina botulinica. La terapia si effettua in ambulatorio e il suo effetto dura circa 6-11 mesi
- Nelle forme più gravi di iperidrosi è possibile ricorrere all’intervento chirurgico
- La disidrosi è una malattia della pelle che si manifesta con delle bollicine pruriginose piene di liquido sulle mani e sulle piante dei piedi
- La cura comprende creme lenitive o cortisoniche e soluzioni disinfettanti ed essiccanti
L'iperidrosi è una condizione causa da un’eccessiva produzione di sudore da parte delle ghiandole sudoripare. Le sedi più frequentemente coinvolte sono le regioni palmoplantari e le regioni ascellari.
Cosa sono le ghiandole sudoripare e a cosa servono
Le ghiandole sudoripare sono distribuite su tutta la cute e, grazie alla produzione del sudore, contribuiscono all’omeostasi del nostro organismo.
Esistono due tipi di ghiandole sudoripare: eccrine e apocrine.
Le ghiandole sudoripare eccrine, le più diffuse, producono in modo pressoché continuo il sudore partecipando maggiormente al processo di termoregolazione. Le ghiandole sudoripare apocrine hanno una localizzazione più limitata: sono infatti circoscritte in alcuni distretti corporei come le ascelle, l’inguine, l’areola mammaria o la regione genitale.
La sudorazione è una funzione regolata dal sistema nervoso simpatico, una delle due branche del sistema nervoso autonomo, che interviene nel controllo delle funzioni involontarie del nostro corpo.
L'attività delle ghiandole sudoripare non è costante ma varia durante le 24 ore, raggiungendo livelli minimi durante la notte e picchi durante l'esercizio fisico, stress psicologico, emotivo o psico-fisico ed esposizione al calore.
A cosa serve il sudore
La sudorazione è considerata, in condizioni di normalità, uno dei meccanismi fondamentali della termoregolazione. Il sudore evaporando, assorbe calore e induce un raffreddamento della superficie corporea.
Quali sono i disturbi della sudorazione
Le alterazioni della sudorazione possono essere quantitative o qualitative:
- Quantitative: l'iperidrosi consiste nell'aumento della sudorazione, mentre l'ipoidrosi è un'anormale riduzione della sudorazione e l'anidrosi è un'incapacità di produrre o secernere sudore;
- Qualitative: La bromidrosi consiste in sudorazione con cattivo odore, mentre la cromidrosi è una sudorazione con colore anomalo per eliminazione di sostanze colorate: sali di ferro, di iodio ecc.
L'Iperidrosi può essere localizzata o estesa. La forma localizzata si può manifestare a livello palmare, ascellare, plantare, facciale o al tronco.
La forma generalizzata interessa invece tutta o quasi tutta la superficie corporea.
L’iperidrosi può essere primaria cioè con causa sconosciuta (isolata, essenziale o idiopatica) o secondaria (da causa nota o probabile):
- Iperidosi primaria: è spesso localizzata, interessa circa il 3% della popolazione, e talvolta è familiare. Non si verifica durante il sonno, è aggravata da calore e stress emotivi. Compare generalmente durante l'infanzia o l'adolescenza. La causa è poco nota, spesso correlata all'eccessiva attività del Sistema nervoso simpatico;
- Iperidosi secondaria: spesso caratterizzata da una sudorazione generalizzata e associata ad altre manifestazioni, quali:
- Infezioni;
- Disturbi endocrinologici (ipertiroidismo, iperpituitarismo, diabete, menopausa e gravidanza, ipoglicemia, feocromocitoma);
- Disturbi neurologici (ad esempio parkinsonismo, neuropatie periferiche, lesioni cerebrali);
- Tumori (sindromi mieloproliferative, malattia di Hodgkin);
- Farmaci (antidepressivi etc.);
- Abuso di alcool o droghe.
L’iperidrosi non è patologia severa, tuttavia impatta molto sulla qualità di vita del paziente, anche in giovane età, interferendo con i rapporti sociali, scolastici e lavorativi quotidiani.
Le mani di chi soffre di iperidrosi sono spesso fredde, umide o bagnate.
La gravità varia da una forma minima, che si manifesta con umidità, fino al vero e proprio gocciolamento.
Questa condizione causa imbarazzo e inibizione tanto che alcuni soggetti tendono a non porgere la mano per salutare, possono avere problemi a scuola o nella vita quotidiana nel maneggiare oggetti che scivolano dalle mani o bagnando i libri.
Anche le macchie di sudore sulle magliette o il semplice timore che si possano verificare genera ansia, scatenando spesso un circolo vizioso.
La diagnosi si basa principalmente sul racconto del paziente e sulla sua storia clinica. Nelle forme gravi e secondarie si deve ricercare l'eventuale causa e curarla.
Per la forma primaria–localizzata, non è necessario eseguire nessuna esame, un'attenta visita è sufficiente per fare diagnosi.
Tuttavia esistono dei test diagnostici seppur di scarsa utilità pratica, ma che citiamo a titolo informativo:
- Paper test: utilizza una carta assorbente speciale che viene prima pesata e poi applicata sulla zona affetta da iperidrosi e qui lasciata per 5 minuti, successivamente la carta viene pesata nuovamente per misurare la quantità di sudore prodotto nei 5 min di applicazione;
- Test di minor: consiste nell'applicazione sulla zona affetta da iperidrosi di una soluzione di iodio seguita dall'applicazione di polvere di amido. Se la zona suda molto si colorerà di blu scuro-nero, indicativo di iperidrosi.
Nelle forme secondarie bisogna indagarne la causa, e nelle forme gravi, occorre effettuare alcuni esami del sangue: emocromocitometrico, funzionalità renale ed elettroliti, funzionalità epatica, funzionalità tiroidea, glicemia, catecolamine urinarie.
Dopo aver escluso una forma secondaria, bisognerà valutare, caso per caso, l'intensità del disturbo, la sua localizzazione e l'impatto psicologico.
L'iperidrosi primaria è solitamente lieve e di facile risoluzione, anche spontanea. In alcuni casi, si può ricorrere alla detersione quotidiana, a preparati anti-traspiranti (creme, spray, polveri) che possono ridurre la sudorazione anche del 40-50% e di deodoranti il cui effetto battericida riduce il cattivo odore.
Nelle forme di iperidrosi moderata-grave ci sono altre opzioni terapeutiche che lo specialista deciderà di applicare caso per caso:
- Terapia medica (ansiolitici e antiadrenergici) e anti-traspiranti a base di cloruro di alluminio;
- Iniezioni di tossina botulinica;
- Iontoforesi;
- Simpaticectomia percutanea;
- Simpaticectomia toracoscopica.
In questi ultimi anni si è diffusa la terapia con la tossina botulinica, infiltrata localmente in sedute ambulatoriali, che si è dimostrata efficace nelle iperidrosi soprattutto ascellari con un effetto duraturo di circa 6-11 mesi.
Il razionale della terapia è che la tossina botulinica blocca il rilascio dell'acetilcolina, responsabile della stimolazione delle ghiandole sudoripare.
Infine, nei casi gravi e resistenti si ricorre alla chirurgia. L'intervento più usato è la simpatectomia toracica.
La disidrosi, nota anche come eczema disidrosico, è una malattia della pelle che si manifesta con delle lesioni pruriginose sui palmi delle mani e sui lati delle dita.
La disidrosi può colpire anche le piante dei piedi.
Le lesioni consistono in piccole vescicole (bollicine) raggruppate, piene di liquido sieroso trasparente, delle dimensioni della punta di una matita.
Nei casi più gravi, le bollicine possono unirsi tra loro e arrivare a formare bolle più grandi. Successivamente le bollicine si seccano e la pelle desquama rivelando una zona rosea–rossa fragile. La disidrosi è spesso recidivante (torna periodicamente).
In passato si riteneva che la disidrosi fosse causata esclusivamente da un eccesso di sudorazione (iperidrosi) ma in realtà non si sa con certezza quale sia la causa precisa.
Sono invece noti dei fattori di rischio: ad esempio, lo stress, l'esposizione a determinati materiali (cromo, cobalto, nickel), l'iperidrosi.
La cura spesso comprende creme (lenitive o corticosteroidee) o soluzioni disinfettanti ed essiccanti da applicare sulla pelle malata.
Questa terapia medica va prescritta e seguita dal pediatra curante o dal dermatologo.
È importante un trattamento accurato sia per sollievo dei sintomi (prurito e dolore) sia per prevenire infezioni sovrapposte dovute spesso al grattamento.
Percorsi di Cura e Salute: Adolescenti e pelle
Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.