C'era una volta un capitano. No. C'è ancora, un capitano, a giudicare dalle parole e dai cori che gli hanno dedicato. Dal "Ciao Capità" di qualche ragazzo più grande, al "sei sempre nei nostri cuori" dei giovani genitori, al timido "è il capitano!" dei bambini, fino al "grazie per tutto, capitano" di quegli adulti che con questo capitano hanno sofferto e gioito per tanti anni.
C'è un capitano, dunque, questo è certo, e c'è una visita a sorpresa. No, non proprio. Qualche informazione deve essere sfuggita, vista la folla consistente munita di cellulari e macchine fotografiche che si è radunata in ospedale ad accogliere l'ospite "misterioso".
Insomma, c'è un capitano e una visita quasi a sorpresa, e poi ci sono tante altre cose.
C'è l'emozione, innanzitutto, che ha movimentato i corridoi, la ludoteca, i reparti del Bambino Gesù, in questa mattinata un poco piovosa ma piena di luce per tutti. Ci sono le preoccupazioni dei controlli, le apprensioni legate al ricovero, la stanchezza, la paura, che in quelle ore sembrano un po' più lievi, perché trova spazio una felicità inaspettata che per molti, forse per tutti, si preannuncia come indimenticabile.
Francesco Totti è arrivato al Bambino Gesù con quel tocco delicato che ha caratterizzato tutta la sua carriera da fuoriclasse. Ha regalato sorrisi, attenzioni e carezze offrendo ai bambini e ai ragazzi ricoverati (ma anche agli adulti!) una cosa molto preziosa, soprattutto in un ospedale: il tempo. "Avere la possibilità di trascorrere del tempo qui – ha detto l'ex capitano - e regalare un sorriso o una carezza, ai pazienti così come ai genitori, è un regalo non solo per loro, ma anche per me. Ricevo una carica di affetto così grande, che vorrei trasformarla in energia che possa aiutarli a superare un percorso a volte duro e doloroso".
Accompagnato dall'inseparabile Vito Scala - negli anni preparatore atletico, consulente, ora amico dell'ex capitano giallorosso – Totti si è lasciato catturare dalla storia dell'ospedale e dalle storie di tutte le vite che racchiude.
Ci sono, in questa giornata, i cori e gli striscioni che lo hanno accolto in ludoteca. E c'è una certa commozione, nello sguardo (ma no, non lo diremo), quando al suo ingresso i bambini presenti hanno intonato quella canzone che è stata la colonna sonora delle domeniche della sua vita per 19 stagioni: Roma Roma Roma.
C'è un augurio per tutti: "E' un onore essere qui con voi. Spero di portarvi tanta fortuna e tanta serenità e auguro un buon Natale a voi e alle vostre famiglie". E un pensiero, "continuate a lottare e sperare fino alla fine, perché tutto si può risolvere".
C'è, in questa giornata, la gente della sua città, Roma, per amore della quale Francesco ha rinunciato a sogni più alti, ma non solo. Ci sono persone di tutta Italia, al Bambino Gesù, e anche di paesi lontani del mondo. Per molti di loro, un modello. Come per Filippo, che vive all'estero, e "quando dico che sono di Roma, la prima parola che tutti mi dicono è sempre Totti! Tu mi rappresenti, e per me è un onore".
Ci sono le prese in giro nei confronti di chi ha una "fede" calcistica diversa, come Ervis, un paziente della cardiologia: "Di che squadra sei?", "eh, della Juve". "See, vabbè, troppo facile essere della Juve!". "Tu? Della Lazio? Ma non potevi risparmiartelo sto problema?". E ci sono gli scambi di sguardi con le piccole pazienti, che arrossiscono per l'emozione. "Principessa, - dice a Giada - lo sai che hai l‘età di mia figlia Chanel?" , "lo sai che sei bellissima? Esci presto da qui, mi raccomando".
E poi c'è il Francesco Totti papà: "Stare qui oggi e abbracciare i genitori dei piccoli, da genitore mi ha lasciato una profonda sensazione di cosa è la vita e quali sono i veri problemi da affrontare", e c'è un pensiero a questo Ospedale, alla gente che lo vive, alle persone che ci lavorano. "E' l'ospedale della mia città. Non posso non sostenerlo, non averne, nel mio piccolo, cura. Ho visto come lavorano questi medici, e tutto il personale: con professionalità e amore.
Totti a fine visita ha incontrato la presidente dell'Ospedale, Mariella Enoc, e il direttore generale, Ruggero Parrotto, concludendo la visita con un impegno: «So che il prossimo anno il vostro ospedale compirà 150 anni di storia e so che avete grandi progetti per il futuro, in particolare l'ampliamento della sede di Palidoro e una nuova sede a Villa Pamphilj. Mi piacerebbe far parte di questa storia e mi sento di sostenere e contribuire alla realizzazione del nuovo Ospedale e continuare ad aiutare i bambini di Roma e di tutto il mondo che vengono a curarsi da voi».
La presidente del Bambino Gesù ha ringraziato Francesco Totti: «Sei un riferimento per tanti bambini e ragazzi. I nostri pazienti e le loro famiglie ti vogliono bene. Mi auguro che il tuo gesto possa essere di esempio e che la Comunità del Bambino Gesù possa contare sull'aiuto di persone speciali come te».
Ecco il videoracconto della visita di Francesco Totti: