Il decubito del cerchiaggio e/o piombaggio all'interno del bulbo oculare o all'esterno del tessuto congiuntivale è un'evenienza molto rara ma può determinare una serie d'inconvenienti, anche gravi, per il paziente.
Il cerchiaggio e/o il piombaggio possono, infatti, determinare danni a livello di vari distretti oculari:
- Congiuntiva (cisti recidivanti, congiuntivite cronica, papillomatosi congiuntivale);
- Sclera (rottura sclerale, sclerite reattiva);
- Vitreo (emovitreo, emoacqueo);
- Recidiva del distacco di retina;
- Endoftalmite.
L'oculista propone l'operazione poiché solo un intervento chirurgico può evitare le complicanze legate alla permanenza del cerchiaggio e/o del piombaggio nella posizione di decubito.
L'operazione di rimozione e/o sezione del cerchiaggio e/o piombaggio viene effettuata con il paziente in posizione supina, in un ambiente chirurgico sterile, utilizzando il microscopio. Può presentare diverse fasi (da eseguirsi alternativamente e/o nel corso dello stesso intervento):
- Peritomia congiuntivale (apertura della congiuntiva per accedere alla sclera sottostante) ampia;
- Isolamento di uno o più muscoli retti;
- Sbrigliamento e rimozione e/o recisione del cerchiaggio/piombaggio;
- Applicazione di nuovi impianti sclerali;
- Sutura congiuntivale.
È necessaria l'immobilizzazione del paziente durante l'intervento chirurgico.
In età adulta e in paziente collaborante l'occhio può essere reso insensibile e immobile con iniezioni peribulbari o retrobulbari; in età pediatrica l'intervento sarà effettuato in anestesia generale. La scelta viene fatta dall'oculista e dal medico anestesista che terranno conto il più possibile delle richieste.
Il recupero dell'acutezza visiva è progressivo e può anche essere nullo, scarso o incompleto. L'entità di visione recuperabile con l'intervento dipende molto dalle preesistenti condizioni generali dell'occhio, in particolare della retina, del nervo ottico e della cornea; quindi, la presenza di una lesione in queste strutture, provocata dalla malattia, può limitare il recupero visivo derivante dall'intervento (in proporzione all'entità della lesione).
L'occhio va periodicamente controllato dall'oculista anche a guarigione avvenuta; nei mesi e negli anni successivi all'intervento deve quindi sottoporsi ad alcuni periodici controlli che verranno progressivamente diradati.
È sempre possibile una recidiva del distacco di retina e può essere necessario ripetere l'intervento.
Anche questo intervento non sfugge alla regola generale secondo la quale non esiste chirurgia senza rischi. Non è possibile per l'oculista garantire in modo formale il successo dell'intervento o l'assenza di complicanze.
Iscriviti alla newsletter per ricevere i consigli degli specialisti del Bambino Gesù.