Si parla di criptorchidismo quando, a livello dello scroto, mancano uno o entrambi i testicoli. L'incidenza è di 1 o 2 casi ogni 100 bambini ed aumenta nei bambini nati pretermine.
In realtà, non sarebbe corretto parlare di criptorchidismo prima dei 3 mesi di vita, poiché fino a quel momento è ancora possibile la naturale discesa del testicolo nella sede corretta (tale limite temporale viene spostato a 6 mesi di vita nel neonato pretermine).
Nel feto, il testicolo non si forma nello scroto, cioè nella sua posizione "definitiva", ma a livello addominale, vicino al rene.
Dalla cavità addominale poi, discende attraverso il canale inguinale grazie ad una complessa stimolazione ormonale in parte non del tutto conosciuta, arrivando infine nello scroto, dove si fissa naturalmente.
I meccanismi esatti che alterano questo processo non sono del tutto conosciuti.
Alcuni dei fattori di rischio possono comprendere:
- Basso peso alla nascita;
- Prematurità;
- Familiarità;
- Condizioni fetali associate a ridotta crescita come la sindrome di Down, difetti della parete addominale;
- Fumo di sigaretta.
Un'altra variante al testicolo ritenuto (non disceso) è l'ectopia testicolare: nel processo di migrazione il testicolo scende regolarmente verso il basso ma prende una strada "sbagliata", posizionandosi non nello scroto ma al di fuori di esso, ad esempio nel canale inguinale (Fig.1).
La visita specialistica consente di diagnosticare la condizione, di scoprire se il criptorchidismo è mono o bilaterale (cioè se interessa un testicolo solo o entrambi) e di identificare la posizione del testicolo o di sapere se si tratta di testicolo ectopico.
Nel caso in cui questo non si palpi, il sospetto è che sia rimasto all'interno della cavità addominale (testicolo endoaddominale) o che si tratti di atrofia testicolare.
Dal punto di vista diagnostico possono essere utili l'ecografia o in rari casi la risonanza magnetica nucleare (soprattutto nel sospetto di testicolo endo-addominale).
Occorre prendere sempre in considerazione la possibilità che il bambino non soffra di criptorchidismo ma abbia un testicolo retrattile (detto anche testicolo ad ascensore). Il testicolo retrattile è dovuto ad un'accentuata contrazione del muscolo cremasterico che lo tira verso l'alto.
Il trattamento è esclusivamente di tipo chirurgico e la tempistica ideale per l'intervento viene considerata dopo i 6 mesi di età ed entro comunque i 12 mesi. L'età dell'intervento è stata anticipata rispetto al passato. In precedenza si considerava ideale operare entro i 18-24 mesi di età per ridurre il rischio di infertilità.
È ampiamente dimostrato che il maschio è responsabile dell'infertilità di coppia in oltre la metà dei casi e il criptorchidismo rientra tra le cause.
L'infertilità causata dal criptorchidismo è provocata probabilmente dalla differenza di temperatura tra l'addome e lo scroto. I maschi con criptorchidismo bilaterale non corretto hanno il 70-80% di diminuzione della fertilità. I maschi con criptorchidismo da un solo lato hanno una riduzione della fertilità del 40-50%.
Anche se il difetto di migrazione è presente solo da un lato e la correzione chirurgica viene effettuata nel periodo ideale per la risoluzione del problema, non vi sarà riduzione della fertilità.
La correzione precoce del criptorchidismo è quindi necessaria per garantire un numero normale di spermatozoi e al tempo stesso per ridurre la persistenza di cellule immature, che potrebbero aumentare il rischio di tumori (eventualità molto rara e comunque più probabile solo per i testicoli endo-addominali).
Dal punto di vista puramente tecnico, l'intervento chirurgico entro il primo anno di vita è più semplice per la minore distanza tra la sede del testicolo non disceso e lo scroto.
L'intervento viene in genere fatto in regime di day surgery, salvo la presenza di altre malattie o l'indicazione ad eseguire una laparoscopia esplorativa per il sospetto che il testicolo si trovi nell'addome. L'intervento chirurgico prevede un'incisione a livello inguinale per identificare il testicolo.
Questo, insieme ai suoi elementi, viene liberato dalle fibre del cremastere (muscolo che ricopre i testicoli). Successivamente il sacco erniario viene isolato e legato e si cerca di portare il testicolo più in basso possibile a livello scrotale, senza causare uno stiramento dei vasi sanguigni.
Nel caso in cui, pur liberati, gli elementi del funicolo non consentano una completa discesa del testicolo, si decide di effettuare l'intervento di abbassamento completo in due tempi (a distanza di circa 4 mesi) per evitare uno stiramento dei vasi sanguigni.
Una volta a livello dello scroto, il testicolo viene fissato in una tasca. Nel caso in cui il testicolo apparisse molto rimpicciolito (atrofico), si può decidere per la sua asportazione.
La dimissione avviene in genere qualche ora dopo la procedura chirurgica, con un controllo a distanza di una settimana.
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