I disegni donati dai bambini a Papa Francesco diventano un dono per altri bambini del mondo bisognosi di cure. È l'iniziativa "Caro Papa, ti regalo un disegno", promossa dal Bambino Gesù e da La Civiltà Cattolica, la rivista dei Padri Gesuiti, per sostenere la cura e l'accoglienza dei pazienti provenienti dall'estero da parte dell'Ospedale Pediatrico della Santa Sede.
Papa Francesco riceve in dono da ogni angolo del mondo disegni realizzati dai bambini. Gli vengono inviati per posta in Vaticano, consegnati a mano in occasione delle udienze e, a volte, ripiegati in forma di aeroplanini per "centrare" la papa mobile in movimento durante i viaggi all'estero di Bergoglio. Il Papa li ha affidati alla rivista "La Civiltà Cattolica" perché se ne prendesse cura. Un desiderio del Pontefice era che si tramutassero in un dono per altri bambini. Da qui la decisione di proporli all'interno di un'iniziativa che fosse segno dell'impegno per i bambini di ogni Paese che hanno bisogno di essere curati.
LA CAMPAGNA
Il racconto della campagna, con l'invito a donare, verrà portato avanti principalmente sul sito e sui profili social (Facebook, Twitter, Instagram) del Bambino Gesù. A quanti faranno un'offerta, di qualsiasi entità, basta solo un euro verrà donata come segno del proprio impegno una copia digitale dei disegni regalati dai bambini al Papa, certificata dalla Segreteria personale di Sua Santità. "Questo disegno - è scritto nella certificazione - è un regalo dei bambini per Papa Francesco. Il Santo Padre lo restituisce come dono, attraverso il suo Ospedale, per i bambini del mondo bisognosi di cure".
Gli originali cartacei, invece, saranno consegnati a quanti si saranno caratterizzati per la loro attenzione e l'impegno nei confronti dei bambini stranieri bisognosi di cure, a partire dalle associazioni e le case famiglia che da tempo assistono l'ospedale nell'accoglienza dei pazienti e delle loro famiglie.
UN DONO CHE SI MOLTIPLICA
Facendo diventare i disegni ricevuti da Papa Francesco un dono per i bambini che hanno bisogno di cure, la campagna punta a creare una catena di solidarietà che abbraccia il mondo. «I disegni di questi bambini – afferma Mariella Enoc, presidente dell'ospedale Bambino Gesù - ci ricordano che ognuno è cittadino non solo del proprio paese ma del mondo. E' un messaggio particolarmente importante per l'ospedale del Papa che vuole essere, con l'aiuto di tutti, un luogo di cura aperto ai bambini del mondo, specialmente di quelli che hanno più bisogno».
La campagna di sensibilizzazione, come detto, è promossa dall'ospedale insieme ai padri gesuiti de La Civiltà Cattolica, a cui il Santo Padre ha chiesto di immaginare un modo per utilizzare i disegni per il bene di tutti. «I bambini dipingono il mondo e lo offrono al Papa – afferma padre Antonio Spadaro, direttore della rivista "La Civiltà Cattolica" -, rappresentando un mondo emozionale, che non scinde col bisturi sentimento e ragione. Come ricorda papa Francesco, i bambini sorridono spontaneamente e piangono spontaneamente, a differenza degli adulti. Forse il messaggio più impegnativo che riceviamo prendendo in mano questi disegni preziosi è che i bambini possono insegnarci di nuovo a sorridere e a piangere
L'OSPEDALE DEI FIGLI DEL MONDO
Con oltre 600 posti letto e la presenza di tutte le specialità pediatriche, il Bambino Gesù rappresenta il più grande policlinico e centro di ricerca pediatrico in Europa, punto di riferimento per la salute di bambini e ragazzi provenienti dall'Italia e dall'estero.
Il numero di pazienti provenienti dall'estero cresce ogni anno, in virtù dei progetti di assistenza e cooperazione internazionale intrapresi in diversi Paesi e in ragione delle sempre più numerose richieste di aiuto che arrivano all'Ospedale da ogni parte del mondo. Spesso il Bambino Gesù si fa carico integralmente delle spese di cura e di accoglienza per questi bambini e le loro famiglie.
Negli ultimi 2 anni sono stati circa 100 i pazienti umanitari accolti dall'Ospedale della Santa Sede provenienti da più di 30 diversi Paesi (Albania, Algeria, Benin, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Camerun, Congo, Costa d'Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Israele, Kenya, Kirghizistan, Kosovo, Irak, Libia, Marocco, Myanmar, Moldavia, Nepal, Nigeria, Palestina, Repubblica Centrafricana, Ruanda, Siria, Somalia, Tunisia, Ucraina, Uganda) per un costo complessivo di quasi 2 milioni di euro. Per proseguire in questo impegno di accoglienza e di cura dei "figli del mondo" l'Ospedale ha bisogno dell'aiuto di tutti.