L'appendice vermiforme è un tubulo sottile che parte dal cieco, la prima porzione del grosso intestino, che è la parte finale del sistema digerente. La sua funzione non è ancora del tutto chiara, anche se alcune teorie ipotizzano che svolga un ruolo di secondo piano nel sistema immunitario (soprattutto nel primo anno di vita).
La rimozione dell'appendice non sembra influenzare in alcun modo la salute di una persona.
L'appendicite acuta è una irritazione, infiammazione e infezione dell'appendice, di solito causata da un'ostruzione interna nell'appendice stessa, favorita dalla ricchezza di tessuto linfatico e dalla ristrettezza del suo diametro interno.
L'appendicite acuta è la causa di uno degli interventi chirurgici più comuni tra i 6 e i 20 anni.
L'appendicite acuta si manifesta quando l'interno dell'organo viene riempito da qualcosa che ne causa il rigonfiamento. L'appendice si può riempire ad esempio di muco, feci, parassiti, corpi estranei o noccioli, coproliti (depositi di feci), crescita anormale del tessuto linfatico o, talvolta, tumori.
Il ristagno di questi materiali nell'appendice provoca l'aumento della virulenza dei germi presenti all'interno del piccolo organo.
La cura con gli antibiotici non risolve l'infiammazione, perché non rimuove l'ostruzione.
Se l'appendice si rompe o si perfora, il materiale infetto fuoriesce, provocando la contaminazione e l'infezione della cavità addominale, alla quale l'organismo risponde con la produzione di pus, causando una peritonite.
L'appendicite si manifesta di solito tra i 6 e i 20 anni, mentre risulta meno comune nei bambini al di sotto dei 4 anni di età.
Quanto più sono piccoli i bambini, tanto più facilmente ci si può trovare di fronte a una appendice già perforata (peritonite) a causa soprattutto della difficoltà che hanno i bambini di questa età a descrivere con precisione i sintomi.
L'appendicite è frequente sia nei maschi che nelle femmine. È una malattia propria dei paesi occidentali e rara in Asia e Africa.
I sintomi possono essere differenti da paziente a paziente e possono dipendere dall'età e dalla posizione dell'appendice.
I sintomi più frequenti possono essere:
- Dolore addominale, che può:
- Essere localizzato nell'area intorno l'ombelico o a livello dello stomaco oppure spostarsi più in basso a destra dell'addome;
- Essere localizzato e persistere direttamente nella zona dell'ombelico;
- Interessare tutto l'addome in caso di rottura dell'appendice e peritonite.
Il dolore peggiora con il movimento, con i respiri profondi, con la palpazione, la tosse o gli starnuti;
- Nausea e vomito;
- Perdita dell'appetito;
- Febbre anche non molto alta (37,2 - 38°C) nelle forme iniziali senza peritonite;
- Malessere generale;
- A volte dolore alla gamba destra;
- Modificazioni nel comportamento;
- Stipsi o diarrea;
- Incapacità a espellere gas;
- Gonfiore addominale.
La raccolta della storia clinica del bambino e la visita medica sono alla base di una diagnosi corretta e tempestiva.
Durante la visita, il medico farà delle specifiche domande riguardo i sintomi e lo stato di salute in generale. Le risposte a queste domande aiuteranno a escludere altre malattie.
Può essere utile eseguire un prelievo di sangue (per valutare i globuli bianchi, i neutrofili e la proteina C reattiva) e un'ecografia (in casi selezionati) e comunque dopo una accurata visita chirurgica.
Gli esami strumentali, come l'ecografia, non sempre risultano decisivi per la diagnosi, ma possono servire per escludere altre malattie.
Spesso, infezioni respiratorie o virali possono provocare un accrescimento (iperplasia) del tessuto linfatico dell'appendice e quindi l'avvio del processo infiammatorio e del dolore addominale simile all'appendicite.
Sono più frequenti casi di ileite (infiammazione dell'ileo, parte terminale dell'intestino tenue) con dolori addominali senza infiammazione dell'appendice. Per questo motivo, in alcune fasce di età, è utile eseguire una radiografia del torace nei casi di dolori addominali per escludere infezioni respiratorie.
Ogni qual volta si ha anche il solo sospetto che un dolore addominale possa essere causato da un'appendicite. Nel caso in cui venga sospettata tale malattia è consigliabile non somministrare né liquidi né cibi solidi, in modo da preparare il bambino o il ragazzo a un eventuale intervento dove necessario. Non somministrare antidolorifici, antispastici o antibiotici che maschererebbero il vero quadro clinico.
Il trattamento specifico per questo tipo di disturbo viene deciso e determinato dal chirurgo tenendo conto di una serie di fattori tra i quali:
- L'estensione della malattia;
- L'età del bambino;
- La situazione clinica generale;
- La storia medica;
- La tolleranza del bambino a determinate procedure o cure.
A tutto ciò va aggiunta la possibilità di rottura dell'appendice che può causare una peritonite, in tal caso il trattamento di scelta è quello della appendicectomia (rimozione dell'appendice tramite intervento chirurgico).
Il solo trattamento medico ("raffreddare" l'appendicite con antibiotici e borsa del ghiaccio) espone al rischio di ricadute, in forma spesso anche più grave.
L'unica cura risolutiva per l'appendice infiammata è l'appendicite acuta, l'intervento chirurgico di asportazione dell'organo. L'appendicectomia può essere eseguita nel modo tradizionale o in laparoscopia.
Nel primo caso, si esegue una incisione dell'addome in anestesia generale. Il chirurgo individua l'appendice e la rimuove.
Nel caso in cui sia presente una rottura della stessa, viene lasciato un piccolo drenaggio (un tubicino) nella cavità addominale per consentire al pus e agli altri fluidi di venire eliminati all'esterno.
Il tubicino viene rimosso dopo pochi giorni, quando cioè vi è la sicurezza che non esiste più pericolo di un'infezione addominale.
In alcuni casi, si può eseguire l'intervento in laparoscopia.
La laparoscopia prevede una piccola incisione sull'addome e l'utilizzo di una micro-telecamera e speciali strumenti per poter rimuovere l'appendice.
Immediatamente dopo l'intervento chirurgico al bambino non viene consentito di bere o mangiare per un periodo di tempo che varia da caso a caso (normalmente dalle 24 alle 72 ore). Il bambino viene quindi sottoposto a una terapia reidratante per via endovenosa, associata o meno a una terapia antibiotica di protezione.
Passato questo periodo, viene consentita al bambino prima una dieta liquida e poi una che prevede anche i cibi solidi. Un bambino curato per una peritonite normalmente rimane in ospedale qualche giorno in più rispetto a quelli operati per una appendicite acuta (mediamente 7-10 giorni).
È consigliabile che le attività quotidiane del bambino o del ragazzo ricomincino in maniera prudente e graduale. Bisogna evitare di fare il bagno o la doccia prima che la ferita si sia chiusa definitivamente.
Lo sport può essere ripreso dopo 3-4 settimane dall'intervento. Potrà essere necessario in qualche caso continuare la cura antibiotica ed eseguire delle medicazioni.
Sono consigliati alimenti liquidi come il brodo, i succhi di frutta o verdura e le tisane.
Per riabilitare gradualmente il sistema digerente al cibo, assumere minestre, verdure cotte e fibre. Evitare cibi che producono gas come legumi o formaggi stagionati.
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