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Cranio: asimmetria posizionale

Può rendersi evidente alla nascita o nelle prime settimane di vita. È una deformazione del cranio dovuta a come il neonato è posizionato durante il sonno e il riposo 

È una deformazione del cranio, conseguenza della spiccata "malleabilità" delle ossa del cranio nel corso della vita fetale e dei primi mesi di vita extrauterina.   

Le asimmetrie del cranio possono rendersi evidenti alla nascita e nel corso delle prime settimane di vita extrauterina. Le deformazioni posizionali lievi costituiscono una sorta di normalità (il cranio perfettamente simmetrico è decisamente non comune); meno frequenti, ma pur sempre piuttosto numerosi, sono invece i casi di deformazione posizionale di grado più elevato.

Nella plagiocefalia posteriore di origine posizionale il capo mostra un appiattimento della regione parieto - occipitale che può accompagnarsi ad anteriorizzazione dell'orecchio e della regione frontale dello stesso lato.

Nella pachicefalia di natura posizionale si osserva un appiattimento della regione occipitale mediana che tende ad allungarsi verso l'alto; vi è solitamente una prevalenza della larghezza del cranio rispetto alla sua lunghezza.

La brachicefalia è caratterizzata da uno schiacciamento simmetrico della parte posteriore del cranio: il capo appare più corto e più alto del normale. La plagiocefalia e la brachicefalia possono trovarsi associate. 

Le asimmetrie craniche di origine posizionale devono essere differenziate da quelle patologichecraniostenotiche (caratterizzate da peculiari alterazioni dell'aspetto del cranio e del volto e suscettibili di trattamento chirurgico).

La diagnosi, solitamente clinica, può richiedere nei casi dubbi un approfondimento diagnostico. È altresì importante escludere la presenza di cause concomitanti (ad esempio: il torcicollo miogeno).

Tra gli accertamenti diagnostici (di fronte a una sospetta craniostenosi) è utile ricordare: l’esame ecografico per valutare la pervietà delle suture e la valutazione TC (tomografia computerizzata) cerebrale con studio della finestra ossea e sua ricostruzione tridimensionale.

Mira a interrompere l'evoluzione della deformazione cranica (solitamente associata a un decubito preferenziale) e a ottenere un miglioramento della simmetria.

Può risultare efficace e risolutivo, ove applicato nel corso dei primi mesi di vita, il riposizionamento del bambino durante il riposo e il sonno (da associare al trattamento di eventuali condizioni concomitanti ove presenti), in ogni caso sempre in posizione supina.

Nei mesi successivi, in ragione della fisiologica evoluzione del processo di crescita e ossificazione delle ossa del cranio e dell'acquisizione di un maggiore tono muscolare, può trovare indicazione, in casi selezionati, un trattamento ortesico.

 

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  • A cura di: Federico Vigevano
    Unità Operativa di Neurofisiopatologia
  • in collaborazione con:

Ultimo Aggiornamento: 01  Dicembre 2022 


 
 

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